Nazionale di calcio dell'Unione Sovietica

rappresentativa nazionale maschile di calcio dell'URSS
(Reindirizzamento da Nazionale di calcio sovietica)

La nazionale di calcio dell'Unione Sovietica (in russo: Сборная СССР по футболу - Sbornaja SSSR po futbolu) fu la rappresentativa nazionale calcistica dell'Unione Sovietica dal 1924 al 1991.

Bandiera dell'Unione Sovietica
Unione Sovietica
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
FederazioneFFSSSR
Федерация футбола СССР (Federacija Futbola SSSR)
Codice FIFAURS
SoprannomeL'Armata Rossa
Selezionatore-
Record presenzeOleh Blochin (112)
CapocannoniereOleh Blochin (42)
Esordio internazionale
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 3 - 0 Turchia Bandiera della Turchia
Mosca, Unione Sovietica; 16 novembre 1924
Ultima partita
Bandiera di Cipro Cipro 0 - 3 Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica
Larnaca, Cipro; 13 novembre 1991
Migliore vittoria
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 11 - 1 India Bandiera dell'India
Mosca, Unione Sovietica; 16 settembre 1955
Bandiera della Finlandia Finlandia 0 - 10 Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica
Helsinki, Finlandia; 15 agosto 1957
Peggiore sconfitta
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 5 - 0 Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica
Londra, Regno Unito; 22 ottobre 1958
Campionato del mondo
Partecipazioni7 (esordio: 1958)
Miglior risultatoQuarto posto nel 1966
Campionato d'Europa
Partecipazioni6 (esordio: 1960)
Miglior risultatoOro Campioni nel 1960

Nella sua bacheca spicca la vittoria nella prima edizione del campionato europeo di calcio (1960). Al mondiale il miglior risultato fu il quarto posto ottenuto nel 1966, quando perse per 2-1 in semifinale contro la Germania Ovest e, con il medesimo risultato, la finale per il terzo posto contro il Portogallo. Con la nazionale olimpica vinse due ori (nel 1956 e nel 1988).

L'Unione Sovietica mancò solo in due circostanze, nel 1974 e nel 1978, la qualificazione al mondiale, disputando in totale sette fasi finali del torneo, dal 1958 al 1990. Alle fasi finali degli europei conta cinque partecipazioni, con la già citata vittoria del 1960, tre secondi posti (1964, 1972, 1988) e un quarto posto (1968, edizione in cui perse la semifinale contro l'Italia con il lancio della monetina). Quella sovietica è, ad oggi, l'unica nazionale che ha disputato almeno la semifinale in quattro edizioni consecutive dell'europeo (dal 1960 al 1972).

Scomparve nel 1991, con la dissoluzione dell'Unione Sovietica, e fu sostituita dalla nazionale della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), che partecipò al campionato d'Europa 1992, prima di scomparire a sua volta, per far posto alle nazionali dei singoli Stati un tempo costituenti l'Unione Sovietica.

Storia

modifica

Primi incontri

modifica
Una delle prime formazioni dell'Unione Sovietica nel 1924

Nata inizialmente come rappresentativa della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, giocò il primo incontro internazionale nel settembre del 1922 a Pietroburgo contro una selezione finlandese non ufficiale vincendo per 4–1. Fu anche il primo incontro internazionale di una rappresentativa sovietica di ogni disciplina sportiva. Nel maggio successivo batté 5-0 la stessa squadra in Finlandia.[1][2] Nell'agosto del 1923, la rappresentativa sovietica russa disputò il primo incontro contro una Nazionale battendo 2-1 la Svezia a Stoccolma.[3]

La nazionale dell'URSS nel 1927

Nel 1924 divenne la nazionale dell'intera Federazione ed il primo incontro ufficiale fu la vittoria per 3-0 contro la Turchia. Questa partita e il ritorno giocato ad Ankara furono gli unici incontri ufficiali dell'Unione Sovietica prima delle Olimpiadi del 1952, anche se nel frattempo vi furono altri incontri non ufficiali contro la Turchia. Il torneo olimpico fu la prima competizione ufficiale disputata dai sovietici; nel turno preliminare batterono 2-1 la Bulgaria e al secondo turno affrontarono la Jugoslavia. In svantaggio per 5-1 a 15 minuti dalla fine, i sovietici riuscirono a pareggiare 5-5 ma nella ripetizione dell'incontro si imposero gli jugoslavi per 3-1.[4]

I trionfi

modifica
Lev Yashin

Nella successiva Olimpiade di Melbourne 1956 arrivò il primo grande trionfo sovietico. Al primo turno eliminarono la rappresentativa della Germania unificata vincendo 2-1, nei quarti pareggiarono 0-0 con l'Indonesia, vincendo la ripetizione 2 giorni dopo per 4-0, in semifinale batterono in rimonta per 2-1 ai supplementari la Bulgaria e si laurearono campioni olimpici sconfiggendo per 1-0 la Jugoslavia l'8 dicembre 1956.[5] Il successo fu facilitato dal fatto che i sovietici, al pari delle altre Nazionali del blocco orientale, poterono schierare i loro miglior giocatori, sostenuti dallo Stato ma formalmente dilettanti, mentre le Nazionali dei Paesi dove il calcio era professionistico non si presentarono o schierarono veri dilettanti. Nelle edizioni successive delle Olimpiadi, l'Unione Sovietica e gli altri Paesi dell'Europa dell'Est avrebbero schierato calciatori di secondo piano che erano comunque migliori dei dilettanti delle altre Nazionali. Negli anni ottanta fu introdotto il professionismo alle Olimpiadi con nuove regole a cui tutte le Nazionali olimpiche si adeguarono.[6]

Il torneo olimpico di Melbourne rivelò al mondo la bravura del ventisettenne portiere russo Lev Yashin, che difese la porta della Nazionale fino al 1967 e che fu votato miglior portiere del XX secolo,[7] oltre ad essere tuttora l'unico portiere ad essersi aggiudicato il Pallone d'oro, che vinse nel 1963.[8] Altri campioni che contribuirono ai successi della Nazionale tra gli anni cinquanta e sessanta furono Igor' Netto, Ėduard Strel'cov, Viktor Ponedel'nik e Valentin Ivanov. L'allenatore che la guidò ai maggiori trionfi della sua storia fu il russo Gavriil Kačalin.

L'Unione Sovietica partecipò per la prima volta ai Mondiali nell'edizione di Svezia 1958, dopo aver eliminato nelle qualificazioni la Polonia.[9] Nella fase a gironi pareggiarono 2-2 con l'Inghilterra, batterono 2–0 l'Austria e furono sconfitti 2–0 dal Brasile, finendo secondi a pari merito con i "maestri" inglesi capitanati dal grande Billy Wright. Battendo questi ultimi per 1-0 nello spareggio, si qualificarono per i quarti di finale contro i padroni di casa della Svezia, che si imposero per 2-0. Alla manifestazione i sovietici non poterono schierare l'attacco titolare, con Ėduard Strel'cov in carcere accusato di violenza carnale e con Igor Netto che giocò solo la partita contro il Brasile a causa di un grave infortunio a un ginocchio.[10]

Il secondo e più significativo titolo vinto dai sovietici giunse nella prima edizione del Campionato Europeo nel 1960, poco dopo la delusione per l'eliminazione nelle qualificazioni per le Olimpiadi romane. Dopa aver raggiunto agevolmente i quarti, passarono in semifinale per il ritiro della Spagna, che rifiutò di giocare a Mosca per motivi politici. In semifinale la squadra sovietica superò per 3-0 la quotata Cecoslovacchia, guadagnandosi la finale contro la Jugoslavia, come alle Olimpiadi di quattro anni prima. I tempi regolamentari finirono 1-1 e a pochi minuti dalla fine dei supplementari Viktor Ponedelnik siglò il gol del definitivo 2-1 che regalò la vittoria ai sovietici. Fu questo l'ultimo grande trionfo dell'Unione Sovietica, che negli anni successivi rimase comunque ai vertici del calcio mondiale.

Consolidamento ai vertici del calcio mondiale

modifica

La Nazionale si qualificò facilmente per la fase finale del Campionato mondiale del 1962 in Cile, dove vinse il proprio girone ma nei quarti fu battuta per 2-1 dai padroni di casa. Alla fine del torneo il tecnico Kačalin, artefice dei trionfi del 1956 e del 1960, lasciò la panchina. Al Campionato europeo del 1964 l'Unione Sovietica campione uscente ebbe come commissario tecnico Konstantin Beskov e debuttò negli ottavi eliminando l'Italia, vincendo 2-0 a Mosca e pareggiando 1-1 a Roma al ritorno. Nei quarti pareggiò 1-1 fuori casa con la Svezia, eliminandola al ritorno con il 3-1 nell'incontro di Mosca. La fase finale si disputò in Spagna a partire dalle semifinali, dove i sovietici sconfissero la Danimarca per 3-0. La finale di Madrid li vide di fronte ai padroni di casa della Spagna di Luis Suarez. Passati in svantaggio al 6º minuto, reagirono e dopo due minuti pareggiarono per poi perdere 2-1 con la rete decisiva segnata negli ultimi minuti del confronto.[11]

L'Unione Sovietica ottenne il suo miglior risultato ai Mondiali nell'edizione inglese del 1966. Dopo aver superato la fase a gironi con tre vittorie su Corea del Nord, Italia e Cile, batté nei quarti l'Ungheria e si arrese in semifinale alla Germania Ovest, impostasi per 2-1. Perse quindi la finale per il terzo posto contro il Portogallo di Eusébio subendo il gol del definitivo 2-1 all'89º.[12] Fu l'ultimo grande torneo disputato da Jashin, che l'anno dopo giocò la sua ultima partita in Nazionale.

Le formazioni nella finale degli Europei del 1960

I sovietici giunsero alla fase finale in Italia degli Europei del 1968, che si disputò a partire dalle semifinali come nell'edizione precedente. Vinsero con facilità il primo girone di qualificazione e nei quarti eliminarono l'Ungheria vincendo in casa 3-0 dopo la sconfitta per 2-0 subita all'andata. In semifinale affrontarono a Napoli l'Italia, mantenendo lo 0-0 fino alla fine dei supplementari e finendo eliminati per sorteggio con il lancio della monetina al termine dell'incontro. Tre giorni dopo persero 2-0 la finale per il terzo posto contro i campioni del mondo dell'Inghilterra.

La Nazionale sovietica si qualificò anche per la fase finale dei Mondiali del Messico del 1970, dove vinse il proprio girone. Nei quarti fu eliminata dall'Uruguay che vinse 1-0 segnando il gol al negli ultimi minuti dei tempi supplementari. Nelle qualificazioni per gli Europei del 1972, i sovietici vinsero il proprio gruppo eliminando tra le altre la forte Spagna. Nei quarti pareggiarono fuori casa 0-0 con la Jugoslavia che sconfissero 3-0 nell'incontro di ritorno a Mosca. La fase finale fu disputata in Belgio e l'Unione Sovietica batté in semifinale l'Ungheria per 1-0, prima di arrendersi in finale alla Germania Ovest che si impose per 3-0. Le selezione fu guidata dal tecnico Aleksandr Ponomarëv, che quello stesso anno con la Nazionale olimpica vinse la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Monaco.

Nel torneo olimpico si mise in luce il diciannovenne ucraino Oleh Blochin segnando 6 reti e finendo terzo nella classifica cannonieri; negli anni successivi sarebbe diventato uno dei più grandi giocatori sovietici di tutti i tempi e avrebbe vinto il Pallone d'oro 1975. Il giocatore proveniva dalla Dinamo Kiev, che proprio in quegli anni iniziò a dominare il campionato sovietico e i suoi giocatori avrebbero costituito l'ossatura della Nazionale fino allo scioglimento dell'Unione Sovietica nel 1991.

Dopo essere stata la peggiore tra le vincitrici dei gironi di qualificazione per il mondiale del 1974, l'Unione Sovietica disputò uno spareggio con il Cile per l'accesso alla fase finale. Dopo il pareggio 0-0 all'andata a Mosca, l'URSS rifiutò di giocare l'incontro di ritorno, previsto per il 21 novembre 1973 all'Estadio Nacional de Chile di Santiago, perché la struttura era utilizzata dal regime militare cileno come campo di concentramento e di tortura dei dissidenti dopo il golpe dell'11 settembre. La richiesta sovietica di disputare l'incontro in campo neutro fu respinta dalla FIFA e la squadra non si presentò. I cileni erano regolarmente in campo e la partita ebbe inizio con una sola squadra; dopo la rete siglata nei primi secondi dai cileni, l'arbitro interruppe l'incontro che fu dato vinto a tavolino per 2-0 al Cile, qualificandolo per la fase finale del mondiale.[13]

Periodo di crisi

modifica
Oleh Blochin è stato uno dei giocatori simbolo del calcio sovietico. Vincitore del Pallone d'oro 1975, ha il primato del maggior numero di presenze (112) e gol segnati (42) con la rappresentativa sovietica.[14]

Nel decennio successivo, la Nazionale sovietica non riuscì ad ottenere risultati di rilievo. Nel 1976 per la prima volta non si qualificò per la fase finale dell'europeo malgrado avesse come commissario tecnico Valeri Lobanovski, il grande tecnico della Dinamo Kiev che lasciò la Nazionale dopo l'insuccesso; vinse il girone di qualificazione ma fu eliminata in primavera nel doppio confronto dei quarti dalla Cecoslovacchia, che si sarebbe assicurata il titolo nella fase finale disputata in Jugoslavia. Quell'estate la Nazionale olimpica sovietica si confermò sul terzo gradino del podio ai Giochi di Montreal. Fallì quindi anche nelle qualificazioni al Mondiale del 1978, dove vinse le due partite in casa con Ungheria e Grecia, ma perse entrambe le partite in trasferta, finendo seconda a un punto dall'Ungheria.

Diego Armando Maradona circondato da calciatori sovietici (Argentina - URSS 1979)

Una nuova grande delusione furono le qualificazioni agli Europei del 1980, dove finì ultima nel gruppo che comprendeva Ungheria, Grecia e Finlandia. Quell'estate la Nazionale olimpica si aggiudicò per la terza volta consecutiva la medaglia di bronzo olimpica e nel torneo, disputato in casa, si mise in luce Rinat Dasaev, un altro dei grandi portieri della tradizione russa, che sarebbe diventato uno dei punti di forza della Nazionale maggiore.[15] L'Unione Sovietica riuscì invece a partecipare alla fase finale del Mondiale del 1982 in Spagna vincendo il gruppo di qualificazione con sei vittorie e due pareggi. Superò anche la prima fase classificandosi seconda dietro al Brasile per la migliore differenza reti rispetto alla Scozia, con una sola vittoria sulla Nuova Zelanda, all'esordio in una fase finale dei mondiali. La differenza reti fu fatale ai sovietici nella seconda fase a gruppi, all'esordio vinsero 1-0 contro il Belgio ma nell'ultima partita furono fermati sullo 0-0 dalla Polonia, che aveva battuto i belgi 3-0 ed ebbe così accesso alla semifinale.

Anche l'Europeo del 1984 fu una delusione per i sovietici, che non parteciparono alla fase finale. Nel gruppo di qualificazione si presentarono all'ultimo incontro in Portogallo con un punto di vantaggio sugli stessi portoghesi, che si imposero per 1-0 e li eliminarono. Fu la seconda negativa esperienza di Lobanovski alla guida della squadra; subentrato a Beskov dopo i mondiali del 1982 rassegnò nuovamente le dimissioni dopo questa esperienza.

Buoni risultati nell'ultimo periodo

modifica

Gli ultimi anni della Nazionale sovietica furono contraddistinti da buoni risultati ma non portarono alcun trofeo. La squadra espresse un buon gioco al Mondiale del 1986 in Messico, dopo essersi qualificata arrivando seconda nel proprio gruppo dietro alla Danimarca, che sarebbe stata la rivelazione del torneo. Per la fase finale fu richiamato Lobanovski, che con la Dinamo Kiev in maggio aveva vinto la Coppa delle Coppe. La squadra vinse il proprio girone davanti ai campioni europei della Francia segnando 9 reti in tre partite. Fu eliminata agli ottavi dal Belgio dopo una spettacolare partita persa 4-3. Nella manifestazione si mise in evidenza Igor Belanov, autore di quattro reti, che a fine anno vinse il Pallone d'oro 1986.

La nazionale sovietica nel 1988, anno in cui fu finalista all'Europeo, ultimo risultato di rilievo prima dello scioglimento dell'URSS

La ritrovata forma fu confermata al successivo campionato europeo del 1988, ancora sotto la guida di Lobanovski, a cui i sovietici giunsero dopo aver vinto con facilità il gruppo di qualificazione. Vinsero anche il girone nella fase finale davanti ai Paesi Bassi e la semifinale con un 2-0 all'Italia prima della sconfitta in finale contro i Paesi Bassi di Marco Van Basten. Tra i più forti di questa Nazionale, oltre a Dasaev, vi furono gli ucraini Oleksij Mychajlyčenko, Oleh Protasov e Oleksandr Zavarov. Quello stesso anno l'Olimpica vinse per la seconda volta la medaglia d'oro ai Giochi di Seul. La Nazionale maggiore si qualificò al Mondiale del 1990 in Italia vincendo largamente il proprio gruppo. Alla fase finale la squadra si presentò per la prima volta senza la consueta scritta CCCP, il cirillico per URSS, sul davanti della maglietta; il fatto fu inteso come una conferma della crisi che il regime sovietico stava attraversando.[15] Già eliminata dopo le prime due partite per le sconfitte contro Romania e Argentina, risultò inutile la vittoria per 4-0 contro il Camerun già qualificato agli ottavi. Fu questo l'ultimo Campionato mondiale dell'Unione Sovietica.

La nazionale sovietica si qualificò quindi alla fase finale dell'europeo del 1992 vincendo il proprio gruppo eliminando l'Italia. Il 3 novembre 1991 contro Cipro giocò la sua ultima partita, valida per la qualificazione agli europei. La nazionale sovietica non poté partecipare alla manifestazione per la dissoluzione dello Stato, avvenuta il 26 dicembre 1991. Il suo posto fu preso dalla Nazionale della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), in rappresentanza degli Stati ex-sovietici ad eccezione delle Repubbliche baltiche di Lituania, Estonia e Lettonia, che avevano già dichiarato la loro indipendenza, e della Georgia che aderì alla CSI solo nel 1993. All'europeo di Svezia la CSI finì ultima con 2 punti nel gruppo che comprendeva Paesi Bassi, Germania e Scozia. Alla fine del torneo la nazionale della CSI fu sciolta e ogni calciatore iniziò a giocare per la nazionale della relativa federazione di appartenenza.

Le rappresentative nate dopo la scomparsa della nazionale sovietica sono:

Di queste, la FIFA riconosce solo quella russa come l'erede sportiva della nazionale sovietica.

Colori e simboli

modifica

La squadra giocava con una maglia di colore rosso (che richiamava la bandiera nazionale) con su impresse le lettere CCCP di colore bianco e pantaloncini bianchi. Il colore dei numeri era solitamente bianco mentre i calzettoni erano di colore rosso. A partire dagli anni 80 sulla maglia compaiono degli inserti di colore bianco.

La divisa da trasferta era di colore completamente bianco con la scritta CCCP di colore rosso.

Partecipazioni ai tornei internazionali

modifica
Campionato del mondo
EdizioneRisultato
1950Non partecipante
1954Non partecipante
1958Quarti di finale
1962Quarti di finale
1966Quarto posto
1970Quarti di finale
1974Squalificata[16]
1978Non qualificata
1982Secondo turno
1986Ottavi di finale
1990Primo turno
Campionato europeo
EdizioneRisultato
1960Campione
1964Secondo posto
1968Quarto posto
1972Secondo posto
1976Non qualificata
1980Non qualificata
1984Non qualificata
1988Secondo posto
1992Qualificata[17]
Giochi olimpici[18]
EdizioneRisultato
1924Non partecipante
1928Non partecipante
1936Non partecipante
1948Non partecipante
Confederations Cup
EdizioneRisultato


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni


Palmarès

modifica
Francia 1960

Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

modifica

Mondiali

modifica
AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1950  BrasileNon partecipante----
1954  SvizzeraNon partecipante----
1958  SveziaQuarti di finale2125:6
1962  CileQuarti di finale2119:7
1966  InghilterraQuarto posto40210:6
1970  MessicoQuarti di finale2116:2
1974 Germania OvestSqualificata[16]----
1978  ArgentinaNon qualificata----
1982  SpagnaSecondo turno2217:4
1986  MessicoOttavi di finale21112:5
1990  ItaliaPrimo turno1024:4

Europei

modifica
AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1960  FranciaCampione 2005:1
1964  SpagnaSecondo posto 1014:2
1968  ItaliaQuarto posto0110:2
1972  BelgioSecondo posto 1011:3
1976  JugoslaviaNon qualificata----
1980  ItaliaNon qualificata----
1984  FranciaNon qualificata----
1988 Germania OvestSecondo posto 3117:4
1992  SveziaQualificata[17]----

Tutte le rose

modifica

Mondiali

modifica
Coppa del Mondo FIFA 1958
Jašin, 2 Kesarev, 3 Križevskij, 4 Kuznecov, 5 Vojnov, 6 Netto, 7 Apuchtin, 8 V. Ivanov, 9 Simonjan, 10 Sal'nikov, 11 Il'in, 12 Maslačenko, 13 Beljaev, 14 Ostrovskis, 15 Maslënkin, 16 Carëv, 17 A. Ivanov, 18 Bubukin, 19 Gusarov, 20 Falin, 21 Fedosov, 22 Erokhin, CT: Kačalin
Coppa del Mondo FIFA 1962
Jašin, 2 Maslačenko, 3 Kotrikadze, 4 Dubinskij, 5 Chokheli, 6 Ostrovskis, 7 Maslënkin, 8 Šesternëv, 9 Manošin, 10 Netto, 11 Sabo, 12 Voronin, 13 Gusarov, 14 Ivanov, 15 Kanevs'kyj, 16 Mamykin, 17 Meskhi, 18 Met'reveli, 19 Ponedel'nik, 20 Serebrjanikov, 21 Chusainov, 22 Čislenko, CT: Kačalin
Coppa del Mondo FIFA 1966
Jašin, 2 Serebrjanikov, 3 Ostrovskis, 4 Ponomarëv, 5 Afonin, 6 Šesternëv, 7 Khurtsilava, 8 Sabo, 9 Getmanov, 10 Danilov, 11 Čislenko, 12 Voronin, 13 Korneev, 14 Sich'inava, 15 Chusainov, 16 Met'reveli, 17 Porkujan, 18 Banişevski, 19 Malafeeŭ, 20 Markarov, 21 Q'avazashvili, 22 Bannikov, CT: Morozov
Coppa del Mondo FIFA 1970
Šmuc, 2 Q'avazashvili, 3 Afonin, 4 Dzodzuashvili, 5 Kaplyčnyj, 6 Lovčev, 7 Logofet, 8 Khurtsilava, 9 Šesternëv, 10 Zykov, 11 Asatiani, 12 Kiselëv, 13 Jašin, 14 Muntjan, 15 Serebrjanikov, 16 Byšovec, 17 Evrjužichin, 18 Met'reveli, 19 Nodia, 20 Puzač, 21 Chmel'nyc'kyj, 22 Porkujan, CT: Kačalin
Coppa del Mondo FIFA 1982
Dasaev, 2 Sulakvelidze, 3 Chivadze, 4 Chidijatullin, 5 Baltača, 6 Dem"janenko, 7 Šengelija, 8 Bezsonov, 9 Gavrilov, 10 Hovhannisyan, 11 Blochin, 12 Bal', 13 Daraselia, 14 Baroŭski, 15 Andrjejev, 16 Rodionov, 17 Burjak, 18 Susloparov, 19 Jevtušenko, 20 Romancev, 21 Vi. Čanov, 22 Vj. Čanov, CT: Beskov
Coppa del Mondo FIFA 1986
Dasaev, 2 Bezsonov, 3 Čivadze, 4 Morozov, 5 Dem"janenko, 6 Bubnov, 7 Jaremčuk, 8 Jakovenko, 9 Zavarov, 10 Kuznjecov, 11 Blochin, 12 Bal', 13 Lytovčenko, 14 Rodionov, 15 Larionov, 16 Čanov, 17 Jevtušenko, 18 Protasov, 19 Bjelanov, 20 Alejnikaŭ, 21 Rac, 22 Krakovs'kyj, CT: Lobanovs'kyj
Coppa del Mondo FIFA 1990
Dasaev, 2 Bessonov, 3 Chidijatullin, 4 Kuznecov, 5 Dem’jánenko, 6 Rac, 7 Alejnikov, 8 Litovčenko, 9 Zavarov, 10 Protasov, 11 Dobrovol’skij, 12 Borodjuk, 13 Cvejba, 14 Ljutij, 15 Jaremčuk, 16 Čanov, 17 Zygmantovič, 18 Šalimov, 19 Fokin, 20 Gorlukovič, 21 Brošin, 22 Uvarov, CT: Lobanovskij

Europei

modifica
Campionato d’Europa UEFA 1960
Jašin, P Maslačenko, D Chokheli, D Kesarev, D Krutikov, D Maslënkin, C Carëv, C Netto, C Vojnov, A Apuchtin, A Bubukin, A Ivanov, A K'aloevi, A Kovalëv, A Meskhi, A Met'reveli, A Ponedel'nik, CT: Kačalin
Campionato d’Europa UEFA 1964
Jašin, P Urushadze, D Dubinskij, D Aničkin, D Glotov, D Mudrik, D Šesternëv, D Šustikov, C Korneev, C Šikunov, C Voronin, A Čislenko, A Chusainov, A Gusarov, A Ivanov, A Kopaev, A Malafeeŭ, A Ponedel'nik, CT: Beskov
Campionato d’Europa UEFA 1968
Pšeničnikov, 2 Rudakov, 3 Aničkin, 4 Afonin, 5 Istomin, 6 Kaplyčnyj, 7 Levčenko, 8 Logofet, 9 Khurtsilava, 10 Šesternëv, 11 Lenëv, 12 Malafeeŭ, 13 Asatiani, 14 Banişevski, 15 Byšovec, 16 Evrjužichin, 17 Nodia, 18 Čislenko, 19 Q'avazashvili, 20 Voronin, 21 Muntjan, 22 Smolnikov, CT: Jakušin
Campionato d’Europa UEFA 1972
Pil'guj, P Rudakov, D Abramov, D Dzodzuashvili, D Istomin, D Kaplyčnyj, D Matvijenko, D Troškin, C Bajdačnyj, C Dolmatov, C Kolotov, C Kon'kov, C Khurtsilava, C Muntjan, A Banişevski, A Kozynkevyč, A Nodia, A Onyščenko, CT: Ponomarëv
Campionato d'Europa UEFA 1988
Dasaev, 2 Bezsonov, 3 Chidijatullin, 4 Kuznjecov, 5 Dem"janenko, 6 Rac, 7 Alejnikaŭ, 8 Lytovčenko, 9 Zavarov, 10 Protasov, 11 Bjelanov, 12 Višnevskij, 13 Sulakvelidze, 14 Sukristovas, 15 Mychajlyčenko, 16 Čanov, 17 Dmitriev, 18 Gocmanov, 19 Baltača, 20 Pasul'ko, CT: Lobanovs'kyj

Giochi olimpici

modifica

NOTA: Per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.

Record individuali

modifica
Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della Nazionale sovietica.

Queste sono le classifiche relative alle maggiori presenze e reti nell'Unione Sovietica:

Record presenze
#GiocatorePeriodoPres.Reti
1Oleh Blochin1972-198811242
2Rinat Dasaev1979-1990910
3Al'bert Šesternëv1961-1971900
4Anatolij Dem"janenko1981-1990806
5Volodymyr Bezsonov1977-1990794
6Sjarhej Alejnikaŭ1984-1991776
7Lev Jašin1954-1967740
8Murtaz Khurtsilava1965-1973696
9Oleh Protasov1984-19916829
10Valerij Voronin1960-1968665
Record reti
#GiocatorePeriodoRetiPres.Reti/pr.
1Oleh Blochin1972-1988421120,38
2Oleh Protasov1984-199129680,43
3Valentin Ivanov1956-196526590,44
4Ėduard Strel'cov1955-196825380,66
5Viktor Kolotov1970-197822550,4
6Viktor Ponedel'nik1960-196620290,69
6Igor' Čislenko1959-196820530,38
8Anatoli Banişevski1965-197219500,38
9Anatolij Il'in1952-195916310,52
10Anatolij Byšovec[19]1966-197215390,38

Confronti con altre Nazionali

modifica

Tra gli avversari nazionali contro cui sono stati disputati almeno 10 incontri, l'URSS presentava i seguenti saldi:

Saldo positivo

modifica
NazionaleGiocateVintePareggiatePerseReti fatteReti subiteDifferenzaUltima vittoriaUltimo pariUltima sconfitta
Ungheria2011633617+1917 aprile 199125 settembre 199111 ottobre 1978
Svezia187653721+1613 giugno 199120 agosto 19862 aprile 1988
Austria147341913+619 ottobre 19886 settembre 198915 ottobre 1967
Jugoslavia141031269+1729 agosto 198730 aprile 197225 gennaio 1985
Turchia141202296+2315 novembre 1989-23 novembre 1975
Finlandia138503810+2815 maggio 198417 agosto 1988-
Bulgaria12651209+1121 febbraio 198929 marzo 197228 marzo 1973
Cecoslovacchia126422112+928 ottobre 198127 aprile 198824 aprile 1976
Germania Est126331811+710 ottobre 198726 aprile 198928 luglio 1977
Grecia11902254+2123 marzo 1983-12 settembre 1979
Francia113621713+411 ottobre 19869 settembre 198713 ottobre 1972
Italia1145297+222 giugno 198812 ottobre 199120 febbraio 1988
Polonia11632238+151º giugno 198823 agosto 198921 maggio 1961

Saldo negativo

modifica
NazionaleGiocateVintePareggiatePerseReti fatteReti subiteDifferenzaUltima vittoriaUltimo pariUltima sconfitta
Germania123091122–1128 agosto 1985-27 marzo 1991
Inghilterra113351319–618 giugno 19886 dicembre 196721 maggio 1991
Messico1017244019 agosto 198420 febbraio 197119 febbraio 1986

NB: Come da regolamento FIFA le gare terminate ai rigori sono considerate partite pareggiate.

  1. ^ (FI) Hentilä, Seppo, Suomen työläisurheilun historia I. Työväen Urheiluliitto 1919–1944, Karisto, 1982, pp. 146–148, ISBN 951-23216-0-2.
  2. ^ (DE) Hentilä, Seppo, Bewegung, Kultur und Alltag im Arbeitersport, The Finnish Society for Labour History, 2014, p. 48, ISBN 978-952-59762-6-7.
  3. ^ (EN) Soviet Union - International Results 1911-1935, su rsssf.com, RSSSF.
  4. ^ (EN) Yugoslavia National Team List of Results 1950-1959, su rsssf.com, RSSSF.
  5. ^ (EN) Olympic Football Tournament Melbourne 1956, su fifa.com. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2017).
  6. ^ (EN) Football Tournament of the Olympic Games - Overview, su rsssf.com. URL consultato il 12 ottobre 2017.
  7. ^ (EN) Stokkermans, Karel, IFFHS' Century Elections, su rsssf.com, RSSSF.
  8. ^ (EN) "Yashin, the impregnable Spider", su fifa.com, FIFA. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2014).
  9. ^ (EN) 1958 - Qualifying competition, su planetworldcup.com, Planet World Cup.
  10. ^ (EN) Lev YASHIN, su russiateam.com. URL consultato il 13 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2015).
  11. ^ 1964 UEFA European Championship Matches, su uefa.com, UEFA. URL consultato l'11 ottobre 2017.
  12. ^ (EN) 1966 FIFA World Cup England - Match for third place, su fifa.com. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2016).
  13. ^ (ES) Chile – URSS (1973) : el partido fantasma, su curiosidadesdelfutbol.wordpress.com, Curiosidades del fútbol, 7 maggio 2012. URL consultato l'11 ottobre 2017.
  14. ^ (EN) Soviet Union/CIS - Record International Players, su rsssf.com. URL consultato il 12 ottobre 2017.
  15. ^ a b Dasaev, 25 anni dopo, su rivistastudio.com. URL consultato il 12 ottobre 2017.
  16. ^ a b Venne squalificata in seguito al rifiuto di giocare contro il Cile dopo il golpe del 1973.
  17. ^ a b L'Unione Sovietica riuscì a qualificarsi ma non poté partecipare al campionato europeo perché la nazione scomparve, al suo posto partecipò la Nazionale di calcio della Comunità degli Stati Indipendenti. La nazionale rappresentava tutte le repubbliche che fino all'anno prima facevano parte dell'Unione Sovietica tranne Estonia, Lettonia, Lituania e Georgia. Tuttavia tale nazionale non riuscì ad andare oltre il Primo turno.
  18. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
  19. ^ A pari merito, con 15 reti, con: Hennadij Lytovčenko (58 presenze tra il 1984 e il 1990)

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio