Nazionale di calcio dell'Estonia

rappresentativa nazionale maschile di calcio dell'Estonia

La nazionale di calcio dell'Estonia (est. Eesti jalgpallikoondis) è la rappresentativa calcistica dell'Estonia ed è controllata dalla Federazione calcistica dell'Estonia.

Bandiera dell'EstoniaEstonia
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
FederazioneEJL
Eesti Jalgpalli Liit
ConfederazioneUEFA
Codice FIFAEST
SoprannomeSinisärgid (Le magliette blu)
SelezionatoreBandiera della Svizzera Thomas Häberli
Record presenzeMartin Reim (157)
CapocannoniereAndres Oper (38)
Ranking FIFA118º (26 ottobre 2023)[1]
Esordio internazionale
Bandiera della Finlandia Finlandia 6 - 0 Estonia Bandiera dell'Estonia
Helsinki, Finlandia; 17 ottobre 1920
Migliore vittoria
Bandiera dell'Estonia Estonia 6 - 0 Lituania Bandiera della Lituania
Tallinn, Estonia; 26 luglio 1928
Bandiera di Gibilterra Gibilterra 0 - 6 Estonia Bandiera dell'Estonia
Faro, Portogallo; 7 ottobre 2017
Peggiore sconfitta
Bandiera della Finlandia Finlandia 10 - 2 Estonia Bandiera dell'Estonia
Helsinki, Finlandia; 11 agosto 1922
Bandiera della Germania Germania 8 - 0 Estonia Bandiera dell'Estonia
Magonza, Germania; 11 giugno 2019
Torneo Olimpico
Partecipazioni1 (esordio: 1924)
Miglior risultatoPrimo turno nel 1924
UEFA Nations League
Partecipazioni2 (esordio: 2018-2019)
Miglior risultato13º posto nella Lega C 2018-2019

La squadra esordì nel 1920 e partecipò ai Giochi olimpici del 1924. Occupata dai sovietici nel 1940, l'Estonia divenne parte dell'Unione Sovietica, per poi riottennere l'indipendenza solo nel 1991; il 3 giugno 1992 la neocostituita nazionale estone esordì pareggiando per 1-1 a Tallinn contro la Slovenia. L'Estonia, che non si è mai qualificata alla fase finale di un campionato europeo né di un campionato mondiale, ha vinto per tre volte la Coppa del Baltico, torneo a cadenza biennale cui partecipa insieme a Lettonia, Lituania e Finlandia. Il punto più alto raggiunto dalla nazionale estone risale al 2011, quando la squadra si piazzò seconda nel girone di qualificazione al campionato d'Europa 2012 ed ebbe accesso ai play-off, dove fu eliminata dall'Irlanda.

L'attuale capitano è il difensore Ragnar Klavan, che ha raccolto l'eredità di Raio Piiroja a sua volta succeduto al celebre portiere Mart Poom, attivo fino al 2009 e nominato dalla Federazione come Golden Player come miglior giocatore estone dei precedenti cinquant'anni. Altri elementi di spicco della storia della nazionale sono l'esperto attaccante Andres Oper e il fantasista Konstantin Vassiljev. Il record di presenze con l'Estonia (157) è di Martin Reim, mentre il record di reti (38) è di Andres Oper.

Nella classifica FIFA, istituita nell'agosto 1993, l'Estonia ha ottenuto quale miglior piazzamento il 47º posto nel marzo 2012, mentre il peggior piazzamento è il 137º posto dell'ottobre 2008. Occupa il 107º posto.[1]

Storia modifica

La Repubblica d'Estonia (1918-1940) modifica

La nazionale estone fu formata dopo la fine della guerra d'indipendenza estone (1918-1920) ed esordì il 17 ottobre 1920 a Helsinki, perdendo per 6-0 contro la Finlandia. Il 14 dicembre 1921 fu costituita la Federazione calcistica dell'Estonia, che si affiliò alla FIFA nel 1923. L'11 agosto 1922, perdendo per 10-2 a Helsinki contro la Finlandia, l'Estonia subì la sconfitta più larga della propria storia.

La nazionale estone prese poi parte ai Giochi olimpici del 1924, dove giocò una partita, persa contro gli Stati Uniti, e iniziò a competere nella Coppa del Baltico.

Il 26 luglio 1928, a Tallinn, batté per 6-0 la Lituania, ottenendo la vittoria più larga della propria storia.

L'11 giugno 1933 esordì nelle qualificazioni al campionato del mondo, perdendo per 6-2 a Stoccolma contro la Svezia; fu il primo match di qualificazione alla Coppa del mondo della storia. Nel 1937 partecipò nuovamente alle eliminatorie per il Mondiale, in vista di Francia 1938, e vinse la Coppa del Baltico.

Prima della seconda guerra mondiale, la selezione estone fu allenata da sette diversi allenatori ungheresi, tra cui Antal Mally, alla guida dell'Estonia in due periodi distinti. Gli allenatori stranieri furono quattro (tre ungheresi e un austriaco), mentre il primo commissario tecnico estone fu Albert Vollrat, al timone dal 1932. I calciatori convocati in nazionale in questo periodo militavano per lo più in club di Tallinn quali il TJK, lo Sport, il Kalev e il Tallinn Estonia. Tra i più convocati figuravano Evald Tipner (67 presenze), Eugen Einmann (65), Eduard Ellman-Eelma (58) e Karl-Rudolf Silberg-Sillak (52). Tra i goleador si ricordano Ellman-Eelma (21 reti in 65 partite), Richard Kuremaa (18/42), Arnold Pihlak (17/44), Georg Siimenson (14/42) e Friedrich Karm (9/13). I calciatori ricevevano un piccolo compenso per le partite (5 corone estoni nel 1938 e 50 corone per la vittoria della Coppa del Baltico).

Il 18 luglio 1940 giocò l'ultima partita come nazionale di uno stato indipendente prima dell'occupazione sovietica dell'Estonia: la gara si giocò allo stadio Kadriorg e fu vinta per 2-1 contro la Lettonia.

Gli anni dell'URSS (1940-1991) modifica

Nell'agosto 1940 l'Estonia fu annessa all'Unione Sovietica, così la nazionale non poté giocare fino al 1991, anno dello smembramento dell'URSS. Durante gli anni dell'occupazione nazista (1941-1944) la selezione estone giocò due partite non ufficiali, perdendo per 4-0 a Riga e per 8-1 a Tallinn, ma erano pochi i calciatori reduci dell'anteguerra. Quando le truppe sovietiche invasero nuovamente l'Estonia, alcuni dei migliori giocatori del paese, tra cui Richard Kuremaa, Elmar Tepp, Valter Neeris, si erano spostati altrove o erano fuggiti nei paesi occidentali. Molti ex nazionali, tra cui Arnold Pihlak e Arnold Laasner, fecero parte della squadra estone attiva nel campo rifugiati di Geislingen.

Nella seconda metà degli anni '40 il calcio conobbe un crollo di popolarità nella società estone, anche a causa dell'incapacità di costituire squadre competitive a livello professionistico.Dal 1948 al 1976 si disputò, tuttavia, la Coppa del Baltico, vinta per cinque volte dalla rappresentativa estone, mentre dal 1969 al 1982 l'Estonia fu l'unica repubblica sovietica socialista a non avere proprie squadre di club nel campionato sovietico di calcio. Nella prima metà degli anni '70 la pratica del calcio in Estonia era ormai limitata ai soli cittadini russi.

Attorno al 1975 il calcio in Estonia rinacque grazie all'azione di Roman Ubakivi, che formò delle squadre di calcio di lingua estone, tra cui il Lõvid (estone per "leoni"), attiva dal 1980 al 1989 e allenata da Ubakivi e Olev Reim. Molti dei calciatori così formatisi, tra cui Mart Poom e Martin Reim, sarebbero divenuti parte della ricostituita nazionale estone negli anni '90. Nessun calciatore estone riuscì a entrare nei ranghi della nazionale sovietica, ma due dei "pupilli" di Ubakivi, Ott Mõtsnik e Toomas Krõm, militarono nella nazionale giovanile sovietica.

Con la cosiddetta rivoluzione cantata, i paesi baltici innescarono la catena di eventi che avrebbe portato alla loro indipendenza e il calcio giocò un ruolo importante in questo processo di riconquista dell'autonomia nazionale. Il 18 luglio 1990 si tenne una partita amichevole tra l'Estonia e la Lituania allo stadio Kadriorg di Tallinn, per commemorare l'ultima partita ufficiale giocata tra le due nazionali rappresentanti paesi indipendenti, tenutasi cinquant'anni prima. Il criterio con il quale furono formate le due squadre fu controverso: 63 giocatori presentarono un pubblico appello (Päevaleht, 24 aprile 1990) affinché gli organi calcistici dei due paesi selezionassero solo discendenti di cittadini estoni, lasciando fuori i discendenti degli immigrati che si erano trasferiti in Estonia dopo il secondo conflitto mondiale.

Il ritorno della nazionale estone e gli anni di transizione (1991-1996) modifica

L'Estonia riguadagnò l'indipendenza il 20 agosto 1991. La prima partita (non riconosciuta dalla FIFA) della nazional estone dopo questo evento risale al 15 novembre 1991, nella Coppa del Baltico contro la Lituania, mentre la prima partita ufficiale, un'amichevole, fu giocata allo stadio Kadriorg di Tallinn contro la Slovenia il 3 giugno 1992 e terminò con il risultato di 1-1. Questa la squadra estone scesa in campo sotto la guida dell'allenatore Uno Piir: Mart Poom, Urmas Hepner, Igor Prins, Urmas Kaljend, Meelis Lindmaa, Toomas Kallaste, Tarmo Linnumäe, Indro Olumets, Martin Reim, Sergei Ratnikov, Risto Kallaste, Viktor Alonen, Urmas Kirs, Marko Kristal e Aleksandr Puštov.[2] Puštov fu l'autore dell'unico gol dei padroni di casa.

All'epoca la composizione della compagine estone era influenzata dalle politiche di conferimento della cittadinanza. Il dibattito si divise tra chi sosteneva che si dovessero includere gli atleti che vivevano in Estonia ma non avevano la cittadinanza estone, molti dei quali erano di origine russa, e chi invece riteneva ingiusta questa inclusione.[3][4] Circa quattro mesi prima della partita contro gli sloveni, l'FC Flora presentò alla federcalcio estone (EFA) un ultimatum firmato da 25 calciatori, che sostenevano che "dovrebbero fare parte della nazionale estone solo coloro che hanno acquisito la cittadinanza estone sulla base della continuità legale".[5] Nel luglio dello stesso anno la FIFA diede il diritto di vestire la maglia della nazionale a 97 giocatori non nati in Estonia, ma che avevano avviato le pratiche di acquisizione della cittadinanza estone.[6] Nell'ottobre 1992 l'EFA deliberò che dopo il 1º aprile 1993 chi non avesse avuto la cittadinanza estone non avrebbe potuto giocare in nazionale.[7]

La disputa sulla cittadinanza si accese nuovamente nel febbraio 1993, quando l'Estonia partecipò a un torneo amichevole in Finlandia. Per la prima volta, calciatori non in possesso della cittadinanza estone come Andrei Borissov e Sergei Bragin furono ammessi in nazionale. Con una dichiarazione ufficiale diffusa il 23 febbraio, il governo estone sollecitò l'Unione sportiva centrale estone a "considerare di mantenere nazionali estoni costituite solo da cittadini estoni".[8] L'11 marzo la stampa locale pubblicò una lettera aperta i cui firmatari accusavano l'EFA e il c.t. Uno Piir di impiegare quattro "immigrati" (Andrei Borissov, Sergei Bragin, Aleksandr Puštov, Sergei Hohlov-Simson) durante le partite e di usare il russo come lingua di comunicazione durante gli allenamenti della nazionale. I firmatari facevano inoltre notare che "la maggior parte delle posizioni occupate dagli estoni nelle nazionali giovanili erano ora occupate da calcistori non in possesso della cittadinanza estone".[8] Secondo la stampa estone, l'EFA aveva altresì ingannato la FIFA, perché la maggior parte dei 97 giocatori che avevano ricevuto il diritto di rappresentare l'Estonia non avevano fatto richiesta di cittadinanza.

Il 5 dicembre 1991 l'UEFA ammise la nazionale estone alle eliminatorie del campionato del mondo 1994, malgrado le difficoltà economiche, le pessime condizioni in cui versava lo stadio Kadrioru e l'inesperienza della compagine estone.[9] L'Estonia chiuse all'ultimo posto il girone di qualificazione al Mondiale statunitense vinto dall'Italia, con un gol realizzato e 27 subiti, perdendo nove partite su dieci e pareggiando solo una partita contro Malta.

Nelle qualificazioni al campionato d'Europa 1996 l'Estonia, allenata da Roman Ubakivi, fu sempre sconfitta, chiudendo il girone all'ultimo posto, con 3 gol segnati e 31 subiti. I maggiori rovesci si verificarono contro Croazia (7-1) e Lituania (5-0).

Dal 14 ottobre 1993 al 5 ottobre 1996 l'Estonia non ottenne neanche una vittoria e nel febbraio 1996 era precipitata al 135º posto della classifica FIFA. L'interesse del pubblico locale per la nazionale era ai minimi storici, tanto che, nell'autunno del 1994, quando l'Estonia ospitò l'Italia vicecampione del mondo in carica allo stadio Kadriorg, l'affluenza di pubblico fu di sole 3 000 persone.[10]

I primi c.t. stranieri e i lenti miglioramenti (1996-2000) modifica

I risultati migliorarono verso la fine degli anni '90, grazie anche al contributo di c.t. stranieri, il primo dei quali fu l'islandese Teitur Þórðarson. La sua prima vittoria fu ottenuta al quinto tentativo, il 5 ottobre 1996, con il successo per 1-0 sulla Bielorussia allo stadio Kadriorg, in una gara valida per le qualificazioni al campionato del mondo 1998. A decidere l'incontro fu un gol di Sergei Hohlov-Simson. Qualche giorno dopo, il 9 ottobre, la nazionale estone non si presentò alla partita contro la Scozia;[11] per motivi non chiari, la partita fu riprogrammata in campo neutro, nel Principato di Monaco, per l'11 febbraio 1997[12] e si concluse con un pareggio senza reti. In seguito fu chiarita la ragione del rinvio: la nazionale scozzese si era allenata allo stadio Kadriorg la sera prima della partita e aveva trovato la luce dei riflettori inadeguata. Il problema era stato segnalato ai direttori di gara, che avevano accolto la lamentela. Per protesta, la nazionale estone si rifiutò di giocare l'incontro.
Le qualificazioni al Mondiale del 1998 si chiusero per gli estoni al quinto posto nel girone da sei squadre, con 4 punti ottenuti e un bilancio di 4 gol segnati e 16 subiti.

Le qualificazioni al campionato d'Europa 2000 videro l'Estonia registrare 3 vittorie e 2 pareggi nel girone, con 15 gol realizzati e 17 subiti. La rivista estone Sporditäht piazzò l'incontro Estonia-Scozia (0-0) del 1998 nella top 10 degli eventi sportivi dell'anno.[13] Il 31 marzo 999 l'Estonia sconfisse la Lituania per 2-1 a Vilnius, mantenendo accesa una tenue speranza di qualificazione all'Europeo, poi svanita. Malgrado l'insuccesso, la squadra fu comunque in grado di guadagnare 11 punti nel girone e la partita contro la Scozia dell'8 settembre 1999 allo stadio Kadriorg vide il tutto esaurito, con 5 000 spettatori.[14]

Un nuovo stadio: il periodo olandese (2000-2007) modifica

L'Estonia impegnata a Wembley contro l'Inghilterra il 9 ottobre 2015.

Le dimissioni di Teitur Thordarson alla fine del 1999 aprirono la strada a Tarmo Rüütli, che per le prime due partite fu rimpiazzato dal traghettatore Aivar Lillevere, nominato c.t. fino all'autunno del 2000. Nelle qualificazioni al campionato del mondo 2002 a Rüütli successe l'olandese Arno Pijpers.

La federcalcio rese noto un programma di costruzione di un nuovo stadio a Tallinn, la A. Le Coq Arena, che fu inaugurata il 2 giugno 2001, prima della partita di qualificazione al Mondiale del 2002 contro i Paesi Bassi (poi vittoriosi per 4-2). I 9 300 biglietti disponibili andarono esauriti in sei ore.[15]

La campagna di qualificazione degli estoni al Mondiale 2002 li vide vincere per due volte contro Andorra e pareggiare per due volte contro Cipro, per un totale di 8 punti nella classifica finale, chiusa al quarto posto, con 10 gol realizzati e 26 subiti. Gli estoni sopravanzarono in classifica proprio andorrani e ciprioti. Le qualificazioni al campionato d'Europa 2004 si svolsero sulla stessa falsariga, con due vittorie contro Andorra e due pareggi contro Croazia e Bulgaria, per un totale di 4 gol realizzati e 6 subiti in 8 partite del girone.

Le eliminatorie del campionato del mondo 2006 furono più fruttuose per gli estoni, guidati dall'olandese Jelle Goes, che nel 2004 aveva sostituito il connazionale Pijpers. Il bilancio finale fu di 5 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte, con 17 punti in classifica che valsero il quarto posto nel girone, sopra Lettonia, Liechtenstein e Lussemburgo. La campagna di qualificazione al campionato d'Europa 2008 fu meno soddisfacente, con la squadra che terminò sesta il girone di qualificazione con 7 punti, sopravanzano in graduatoria solo Andorra, l'unica squadra battuta dagli estoni. La gestione di Goes ebbe fine nel giugno 2007.

Il ritorno di Rüütli e la ripresa (2008-2012) modifica

L'Estonia in casa contro la Turchia, fermata sul pari (0.0) alla A. Le Coq Arena il 15 ottobre 2008.
L'Estonia in amichevole contro il Brasile alla A. Le Coq Arena. I sudamericani vinsero per 1-0 il 12 agosto 2009.

Nel novembre 2007 la federazione affidò la panchina della nazionale al rientrante Tarmo Rüütli,[16] che venne dopo i tre tecnici stranieri del periodo 2000-2007. In due amichevoli, la squadra perse dapprima per 3-2 sul campo del Belgio, poi per 0-7 in casa contro la Bosnia ed Erzegovina[17][18] e scese al 137º posto del ranking FIFA, peggiore posizionamento di sempre per l'Estonia. Le qualificazioni al campionato del mondo 2010 videro gli estoni affrontare, tra le altre, la Spagna campione d'Europa in carica e la Turchia, semifinalista di Euro 2008. L'Estonia riuscì a fermare i turchi tra le mura amiche (0-0), ma chiuse il girone al quinto e penultimo posto, con 8 punti ottenuti.

Nel 2009 il calcio estone celebrò il proprio centenario e salutò due calciatori simbolo della nazionale, il primatista di presenze Martin Reim, che il 6 giugno si congedò dalla nazionale nell'amichevole contro la Guinea Equatoriale, e il veterano Mart Poom, portiere, che concluse l'esperienza con la rappresentativa estone il 10 giugno contro il Portogallo. Lo Sajandi mäng (estone per "la partita del secolo")[19] fu l'amichevole contro il Brasile, affrontato per la prima volta dagli estoni a Tallinn il 12 agosto 2009. La partita si chiuse con la vittoria dei sudamericani per 1-0; l'indomani la federazione prolungò il contratto di Rüütli sino al 2011.[20]

Nella fase eliminatoria del campionato d'Europa 2012 l'Estonia si piazzò seconda nel girone vinto dall'Italia, beffando le più accreditate Serbia (battuta per 1-3 a Belgrado)[21][22] e Slovenia e guadagnandosi il diritto a disputare lo spareggio per l'ammissione alla fase finale, perso nel novembre 2011 contro l'Irlanda allenata da Giovanni Trapattoni con il risultato complessivo di 1-5 (0-4 a Tallinn e 1-1 a Dublino).[23] Dopo aver raggiunto il 57º posto nel ranking FIFA del dicembre 2011,[24] nel marzo 2012 la squadra salì al 47º posto, la posizione più alta occupata dalla selezione baltica nella graduatoria.[25].

Nelle qualificazioni al campionato del mondo 2014 i risultati furono deludenti; la nazionale estone riuscì comunque a fermare sul 2-2 in casa i favoriti Paesi Bassi, finalisti al campionato del mondo 2010, inizialmente rimontando il vantaggio ospite, per poi essere raggiunta nei minuti di recupero per mezzo di un rigore dubbio. A questo pareggio si aggiunsero due vittorie contro Andorra, unica squadra preceduta nella classifica finale.

Il 5 marzo 2014, giocando contro Gibilterra, l'Estonia è divenuta l'unica nazionale ad aver affrontato tutte le rappresentative affiliate alla UEFA esistenti nel momento della sua attività (53 gli avversari in tutto),[26], tranne il Kosovo, affiliatosi alla UEFA soltanto nel 2016 e ancora da affrontare.

Nel marzo 2017 gli estoni vinsero per 3-0 contro la Croazia in amichevole e nel novembre 2018 si imposero per 1-0 ad Atene contro la Grecia. Nel giugno 2021 misero in bacheca la Coppa del Baltico per la quarta volta, la prima dal 1938.

Colori e simboli modifica

Il kit della squadra nazionale estone nelle partite casalinghe è tradizionalmente composto da una maglietta blu, pantaloncini neri e calzini bianchi, mentre il kit da trasferta è solitamente composto di una maglia bianca, pantaloncini neri e calzini blu. Prima del 1996, sono state utilizzate altre combinazioni di colori. La maglia può presentare inserti di altri colori a seconda dello sponsor tecnico e della moda del momento. Dal 1997 il fornitore del team è stato Nike, mentre tra il 1992 e il 1997 è stato fornito da Lotto.

1922
1924
1992–oggi

Partecipazioni ai tornei internazionali modifica

Dal 1940 al 1991 l'Estonia non aveva una propria nazionale in quanto lo stato estone era inglobato nell'Unione Sovietica. Esisteva, quindi, un'unica nazionale che rappresentava tutta l'Unione Sovietica.

Campionato del mondo
EdizioneRisultato
1930Non partecipante
1934Non qualificata
1938Non qualificata
1994Non qualificata
1998Non qualificata
2002Non qualificata
2006Non qualificata
2010Non qualificata
2014Non qualificata
2018Non qualificata
2022Non qualificata
Campionato europeo
EdizioneRisultato
1996Non qualificata
2000Non qualificata
2004Non qualificata
2008Non qualificata
2012Non qualificata
2016Non qualificata
2020Non qualificata
Giochi olimpici[27]
EdizioneRisultato
1924Turno di qualificazione
1928Non partecipante
1936Non partecipante
Confederations Cup
EdizioneRisultato
1992Non invitata
1995Non invitata
1997Non qualificata
1999Non qualificata
2001Non qualificata
2003Non qualificata
2005Non qualificata
2009Non qualificata
2013Non qualificata
2017Non qualificata


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni


Statistiche dettagliate sui tornei internazionali modifica

Mondiali modifica

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1930  UruguayNon partecipante----
1934  ItaliaNon qualificata----
1938  FranciaRitirata----
1994  Stati UnitiNon qualificata----
1998  FranciaNon qualificata----
2002  Corea del Sud /  GiapponeNon qualificata----
2006  GermaniaNon qualificata----
2010  SudafricaNon qualificata----
2014  BrasileNon qualificata----
2018  RussiaNon qualificata----
2022  QatarNon qualificata----

Europei modifica

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1996  InghilterraNon qualificata----
2000  Belgio /  Paesi BassiNon qualificata----
2004  PortogalloNon qualificata----
2008  Austria /  SvizzeraNon qualificata----
2012  Polonia /  UcrainaNon qualificata----
2016  FranciaNon qualificata----
2020[28]  EuropaNon qualificata----
2024  GermaniaNon qualificata----

Olimpiadi modifica

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1924ParigiTurno di qualificazione0010:1
1928AmsterdamNon partecipante----
1936BerlinoNon partecipante----

Confederations Cup modifica

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1992  Arabia SauditaNon invitata----
1995  Arabia SauditaNon invitata----
1997  Arabia SauditaNon qualificata----
1999  MessicoNon qualificata----
2001  Corea del Sud /  GiapponeNon qualificata----
2003  FranciaNon qualificata----
2005  GermaniaNon qualificata----
2009  SudafricaNon qualificata----
2013  BrasileNon qualificata----
2017  RussiaNon qualificata----

Nations League modifica

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
2018-2019  Portogallo13° in Lega C[29]1144:8
2020-2021  Italia15° in Lega C[30]0335:9

Tutte le rose modifica

Giochi olimpici modifica

Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1924
Lass, P Tipner, D Liivar, D Kaljot, D Rein, D Silber, C Jürgenson, C Kaarman, C Pihlak, C Rõks, A Ellmann, A Joll, A Paal, A Üpraus, A Väli, CT: Kónya

Rosa attuale modifica

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della nazionale estone.

Lista dei giocatori convocati per le partite dei play-off di qualificazione al campionato europeo di calcio 2024 e la gara amichevole contro la Finlandia del marzo 2024.

Presenze e reti aggiornate al 26 marzo 2024, al termine dell'amichevole.

N.Pos.GiocatoreData nascita (età)Pres.RetiSquadra
PKarl Jakob Hein13 aprile 2002 (22 anni)300 Arsenal
PMatvei Igonen2 ottobre 1996 (27 anni)140 Hebăr Pazardžik
PKarl Andre Vallner28 febbraio 1998 (26 anni)00 Levadia Tallinn
DRagnar Klavan30 ottobre 1985 (38 anni)1303 Kalev Tallinn
DKarol Mets16 maggio 1993 (30 anni)920 St. Pauli
DKen Kallaste31 agosto 1988 (35 anni)610 Flora Tallinn
DJoonas Tamm2 febbraio 1992 (32 anni)584 Botev Plovdiv
DArtur Pikk5 marzo 1993 (31 anni)581 Odra Opole
DMärten Kuusk5 aprile 1996 (28 anni)300 GKS Katowice
DMaksim Paskotši16 gennaio 2003 (21 anni)260 Grasshoppers
DErko Jonne Tõugjas5 luglio 2003 (20 anni)40 Flora Tallinn
DKristo Hussar28 giugno 2002 (21 anni)30 Flora Tallinn
DKaspar Laur8 aprile 2000 (24 anni)10 Kalev Tallinn
CKonstantin Vassiljev16 agosto 1984 (39 anni)15726 Flora Tallinn
CVlasiy Sinyavskiy27 novembre 1996 (27 anni)330 Slovácko
CMarkus Poom27 febbraio 1999 (25 anni)230 Shamrock Rovers
CMihkel Ainsalu8 marzo 1996 (28 anni)160 Levadia Tallinn
CMarkus Soomets2 marzo 2000 (24 anni)140 Flora Tallinn
CMartin Vetkal6 maggio 2004 (19 anni)51 Roma
CKevor Palumets2 novembre 2002 (21 anni)31 Zulte Waregem
AHenri Anier17 dicembre 1990 (33 anni)9322 Lee Man
AMark Anders Lepik10 settembre 2000 (23 anni)70 Flora Tallinn
AAlex Tamm24 luglio 2001 (22 anni)41 Kalju Nõmme
AOliver Jürgens10 maggio 2003 (20 anni)30 DAC Dun. Streda

Record individuali modifica

Dati aggiornati al 26 marzo 2024.

I calciatori in grassetto sono ancora attivi con la nazionale.[31]

Martin Reim, primatista di presenze (157) con la nazionale estone, che ha poi allenato per un triennio.

Record di presenze modifica

Pos.GiocatorePresenzeRetiPeriodo
1Martin Reim157141992-2009
Konstantin Vassiljev262006-
3Marko Kristal14391992-2005
4Andres Oper134381995-2014
5Ragnar Klavan13032003-
6Enar Jääger12602002-2018
7Mart Poom12001992-2009
8Dmitri Kruglov11542004-2019
Kristen Viikmäe151997-2013
10Raio Piiroja11481998-2015

Record di reti modifica

Andres Oper, migliore marcatore dell'Estonia con 38 gol.
Pos.GiocatoreRetiPresenzePeriodo
1Andres Oper381341995-2014
2Indrek Zelinski271031994-2010
3Konstantin Vassiljev261572006-
5Henri Anier22932011-
Eduard Ellmann-Eelma21601921-1935
6Richard Kuremaa19421933-1940
7Sergei Zenjov171122008-
8Arnold Pihlak16441920-1931
9Kristen Viikmäe151151997-2013
10Martin Reim141571992-2009

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Men's Ranking, su fifa.com. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  2. ^ Reim, Olev (2002), Rahvuskoondise kümme aastat, pag. 9.
  3. ^ Reim, Olev (2002), Rahvuskoondise kümme aastat, pag. 7-8.
  4. ^ Indrek, Schwede 2001, Väike jalgpallipiibel, pag. 46-54.
  5. ^ Schwede, Indrek (2001), Väike jalgpallipiibel, pag. 48.
  6. ^ Schwede, Indrek (2001), Väike jalgpallipiibel, pag. 54.
  7. ^ Schwede, Indrek (2001), Väike jalgpallipiibel, pag. 53.
  8. ^ a b Schwede, Indrek 2001, Väike jalgpallipiibel, pag. 49.
  9. ^ Reim, Olev (2002), Rahvuskoondise kümme aastat, pag. 6-7.
  10. ^ Schwede, Indrek 2001, Väike jalgpallipiibel, pag. 97.
  11. ^ Scotland must play an Estonian encore, su The Independent, 8 novembre 1996.
  12. ^ Šotlased lõõbivad mängu üle, mida kunagi ei toimunud, su SLÕhtuleht, 27 maggio 2004.
  13. ^ 10 tähelepanuväärsemat spordisündmust Eestis, Sporditäht, 1998, nr 12, lk 9
  14. ^ Schwede, Indrek (2001), Väike jalgpallipiibel. Lk 97.
  15. ^ Schwede, Indrek (2001), Väike jalgpallipiibel. Lk 93.
  16. ^ Tarmo Rüütli kinnitati Eesti koondise peatreeneriks, Postimees.ee, 22 novembre 2007
  17. ^ Kas Eesti jalgpalli matused? Bosniale kaotati 0:7!, su SL Õhtuleht, 10 settembre 2008.
  18. ^ Eesti jalgpallikoondis jäi häbisse, su Postimees, 10 settembre 2008.
  19. ^ Eesti-Brasiilia sajandi mäng? Vaevalt küll, su Soccernet.ee, 6 febbraio 2009.
  20. ^ EJL pikendas lepingut Tarmo Rüütliga, su Soccernet.ee, 13 agosto 2009.
  21. ^ SAJANDI VÕIT! Eesti jalgpallikoondis alistas võõrsil Serbia 3:1, Archiviato il 29 agosto 2016 in Internet Archive. eestisport.ee, 8 ottobre 2010
  22. ^ Estonia celebrate their greatest night, su uefa.com, 8 ottobre 2010. URL consultato il 15 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2010).
  23. ^ (EN) Republic of Ireland 1-1 Estonia (5-1 agg), BBC, 14 novembre 2011.
  24. ^ (EN) Estonian football team ranked 57th, Latvian 68th and Lithuanian 92nd in latest FIFA rankings, baltic-course.com, 21 dicembre 2011.
  25. ^ (EN) Estonia Climbs to Record 47th in FIFA Rankings, su news.err.ee, 7 marzo 2012.
  26. ^ Estonia, record in arrivo: la prima ad aver affrontato tutte le nazionali Uefa, su Tuttomercatoweb.com.
  27. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
  28. ^ Originariamente previsto per il 2020, fu posticipato al 2021 in seguito alla pandemia di COVID-19 del 2019-2021
  29. ^ Retrocessa in Lega D ma successivamente ripescata in Lega C con il cambio di formula a partire dall'edizione 2020-2021.
  30. ^ Ai Play-out
  31. ^ (ET) Koondislaste statistika, jalgpall.ee.

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