Gran Premio degli Stati Uniti d'America 2001

corsa automobilistica

Il Gran Premio degli Stati Uniti 2001 è stata la sedicesima prova del Campionato mondiale di Formula 1 2001. Disputato il 30 settembre 2001 sul tracciato ricavato all'interno dell'ovale di Indianapolis, è stato organizzato dall'Indianapolis Motor Speedway e ha visto la partecipazione di circa 200.000 spettatori.[1] La gara, disputata meno di tre settimane dopo gli attentati dell'11 settembre, ha rappresentato la ventesima e ultima vittoria in carriera di Mika Häkkinen. Dietro al pilota della McLaren sono giunti Michael Schumacher su Ferrari e il compagno di squadra del finlandese David Coulthard. A completare la zona punti Trulli, Irvine e Heidfeld.

Bandiera degli Stati Uniti Gran Premio degli Stati Uniti d'America 2001
679º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 16 di 17 del Campionato 2001
Data30 settembre 2001
LuogoIndianapolis Motor Speedway
Percorso4,192 km
circuito permanente
Distanza73 giri, 306,016 km
Climasereno
Risultati
Pole positionGiro più veloce
Bandiera della Germania Michael SchumacherBandiera della Colombia Juan Pablo Montoya
Ferrari in 1:11.708Williams - BMW in 1:14.448
(nel giro 35)
Podio
1. Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen
McLaren - Mercedes
2. Bandiera della Germania Michael Schumacher
Ferrari
3. Bandiera del Regno Unito David Coulthard
McLaren - Mercedes

Vigilia

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Aspetti tecnici

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In vista del campionato successivo la Ferrari e la Williams portarono novità tecniche che avevano intenzione di utilizzare la stagione seguente.[2] La casa di Maranello introdusse, infatti, un nuovo volante caratterizzato da quattro pulsanti aggiuntivi, di cui due per regolare il controllo di trazione.[2] Venne poi montato un nuovo profilo estrattore e venne adottato un alettone posteriore identico a quello montato in occasione del Gran Premio del Canada.[2] Dal canto suo la Williams presentò dei nuovi scarichi del motore, molto simili a quelli utilizzati dalla Ferrari e mise a disposizione due telaio nuovi per i piloti, pur senza poter utilizzare la nuova carrozzeria per la difficoltà nel montare i radiatori, troppo ingombranti.[2] Molto minori le modifiche attuate dalle altre scuderie, con la Jordan che montò sulle sue vetture nuove prese dei freni simili a quelle della Ferrari[2] e i rimanenti team che si limitarono ad adattare le monoposto alla pista americana.[2]

Aspetti sportivi

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La carrozzeria della Jordan con dipinta sopra la bandiera degli USA.

Durante tutto il weekend, diversi team e piloti dipinsero sulle vetture e sui caschi la bandiera degli Stati Uniti d'America, in segno di solidarietà alle vittime degli attentati dell'11 settembre. Durante la gara, poi, Alesi, oltre che la bandiera a stelle e strisce, fece apporre nelle fiancate della sua Jordan il numero di gare da lui corse in carriera, cioè 200.

Fu l'ultimo Gran Premio per Jo Ramirez, coordinatore della McLaren dal 1984,[3] e l'ultima apparizione in telecronaca per il giornalista britannico di ITV, Murray Walker, che dopo ventitré anni di commento in F1, decide di andare in pensione e fu sostituito da James Allen, che era già inviato in F1 dal 1997.

Prove libere

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Risultati

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Nella prima sessione del venerdì,[4] si ebbe la seguente situazione:

PosNomeSquadra/MotoreTempo
1 Michael SchumacherFerrari1'14"085
2 David CoulthardMcLaren-Mercedes1'14"130
3 Rubens BarrichelloFerrari1'14"141
PosNomeSquadra/MotoreTempo
1 Mika HäkkinenMcLaren-Mercedes1'13"387
2 Michael SchumacherFerrari1'13"552
3 Rubens BarrichelloFerrari1'13"584

Nella prima sessione del sabato,[4] si ebbe la seguente situazione:

PosNomeSquadra/MotoreTempo
1 Michael SchumacherFerrari1'12"078
2 Mika HäkkinenMcLaren-Mercedes1'12"330
3 Nick HeidfeldSauber-Petronas1'12"407

Qualifiche

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Resoconto

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Tomáš Enge, pilota della Prost, qualificatosi ventunesimo.

Michael Schumacher ottenne il miglior tempo nelle qualifiche, fermando il cronometro sul tempo di 1:11.708. Il pilota della Ferrari conquistò la sua decima pole position stagionale, battendo di due decimi Häkkinen su McLaren e il fratello Ralf. Schumacher riuscì a costruire il suo vantaggio nel primo e nel terzo settore e risparmiò un treno di gomme per la domenica, percorrendo nove giri su un massimo di dodici consentiti.[5] Al contrario Häkkinen fece realizzare il miglior parziale nel settore centrale, mentre le due Williams, nonostante la seconda fila occupata, soffrirono di problemi di bilanciamento.[5]

Più in difficoltà Barrichello, quinto, e Coulthard, settimo, afflitti da difficoltà di assetto.[5] Tra loro si piazzò Nick Heidfeld, che portò la sua Sauber al sesto posto. Trulli si qualificò ottavo, seguito dal compagno di squadra Alesi e da Jenson Button su Benetton che riuscì a precedere Fisichella, dodicesimo. Riuscì invece ad emergere Fernando Alonso, che si piazzò diciassettesimo nonostante la scarsa potenza del motore della sua Minardi.[5] In difficoltà, invece, le due BAR di Panis e, soprattutto, di Villeneuve, con il francese che concluse tredicesimo e il canadese diciottesimo.[5]

Risultati

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PosPilotaCostruttorePneumaticiTempoDistaccoGriglia
11 Michael SchumacherFerrariB1'11"7081
23 Mika HäkkinenMcLaren - MercedesB1'11"945+0"2374[6]
35 Ralf SchumacherWilliams - BMWM1'11"986+0"2782
46 Juan Pablo MontoyaWilliams - BMWM1'12"252+0"5443
52 Rubens BarrichelloFerrariB1'12"327+0"6195
616 Nick HeidfeldSauber - PetronasB1'12"434+0"7266
74 David CoulthardMcLaren - MercedesB1'12"500+0"7927
811 Jarno TrulliJordan - HondaB1'12"605+0"8978
912 Jean AlesiJordan - HondaB1'12"607+0"8999
108 Jenson ButtonBenetton - RenaultM1'12"805+1"09710
1117 Kimi RäikkönenSauber - PetronasB1'12"881+1"17311
127 Giancarlo FisichellaBenetton - RenaultM1'12"942+1"23412
139 Olivier PanisBAR - HondaB1'13"122+1"41413
1418 Eddie IrvineJaguar - FordM1'13"189+1"48114
1522 Heinz-Harald FrentzenProst - AcerM1'13"281+1"57315
1619 Pedro de la RosaJaguar - FordM1'13"679+1"97116
1721 Fernando AlonsoMinardi - EuropeanM1'13"991+2"28317
1810 Jacques VilleneuveBAR - HondaB1'14"012+2"30418
1915 Enrique BernoldiArrows - AsiatechB1'14"129+2"42119
2014 Jos VerstappenArrows - AsiatechB1'14"138+2"43020
2123 Tomáš EngeProst - AcerM1'14"185+2"47721
2220 Alex YoongMinardi - EuropeanM1'15"247+3"53922

Warm up

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Resoconto

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Il warm up della domenica mattina fu caratterizzato dall'errore di Mika Häkkinen che, non avvedendosi del semaforo rosso dovuto all'olio lasciato in pista dalla vettura di Montoya, uscì dai box venendo quindi penalizzato dai commissari di gara.[5] Al finlandese venne infatti annullato il miglior parziale ottenuto durante le qualifiche e fu dunque retrocesso al quarto posto. Nel warm up il più veloce fu Ralf Schumacher che girò in 1:13.912, seguito a distanza di pochi centesimi da David Coulthard e Michael Schumacher.

Resoconto

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Tifosi statunitensi durante la gara.

Al via Michael Schumacher riuscì a mantenere la testa della corsa, seguito da Montoya, Barrichello, Ralf Schumacher, Coulthard e Häkkinen. Nelle retrovie, invece, Tomáš Enge fu autore di una brutta partenza a causa di un problema da lui avuto con la procedura automatica.[7] Il pilota ceco, infatti, aveva alcune difficoltà di adattamento alle vetture di Formula 1 e dovette ricorrere alla procedura manuale.[7] Già nel corso del secondo giro si verificò il primo ritiro: in una collisione tra i due piloti Sauber, Heidfeld e Räikkönen, e Jarno Trulli il finlandese ebbe la peggio e fu costretto ad abbandonare la corsa con il semiasse rotto.

Nelle prime posizioni, Barrichello, partito con una strategia sulle due soste, guadagnò rapidamente terreno sui piloti che lo precedevano e nel corso di tre tornate superò prima Montoya, poi il compagno di squadra Michael Schumacher, costruendo in breve un discreto margine sugli inseguitori. Il primo pilota ad effettuare il pit stop fu Ralf Schumacher, nel corso del 24º giro; il tedesco venne imitato tre giri più tardi da Barrichello e al comando passò l'altra Ferrari di Schumacher, che però era tallonato dalla Williams di Montoya. Il colombiano passò il ferrarista nel corso del 34º giro, ottenendo poi il giro più veloce. Rientrò ai box due giri più tardi; nello stesso momento si ritirarono sia il suo compagno di squadra, a causa di un testacoda dovuto al troppo sovrasterzo mentre occupava l'ottava posizione,[7] che Fernando Alonso, per la rottura del semiasse, in diciassettesima piazza.

Le possibilità di vittoria di Montoya e della Williams svanirono nel corso del 39º passaggio, quando sulla vettura del colombiano, in quarta posizione, si ruppe il motore. Analoga sorte toccò pure all'altro pilota Minardi Alex Yoong, fermato dalla rottura del cambio mentre navigava in diciottesima posizione. Il giro seguente Schumacher, leader della corsa, effettuò il suo secondo pit stop, e Häkkinen, che non aveva ancora rifornito, conquistò la testa della corsa: il finlandese della McLaren conduceva davanti alle due Ferrari, il compagno di squadra David Coulthard, Eddie Irvine, Jarno Trulli e Nick Heidfeld. Häkkinen rifornì al 47º giro, ma rientrò in pista davanti alla Ferrari di Michael Schumacher, ma dietro a Barrichello; il pilota brasiliano doveva però effettuare la seconda sosta, che avvenne al cinquantesimo giro.

Il ferrarista tornò in pista alle spalle del pilota finlandese e cominciò ad effettuare una serie di giri veloci per avvicinarglisi. Al cinquantaduesimo giro Irvine eseguì la sua unica sosta, risultando l'ultimo pilota a rifornire. Schumacher, intanto, occupava stabilmente la terza posizione, seguito da Trulli, Irvine ed Heidfeld. Grazie anche ad alcuni doppiaggi, la Ferrari di Rubens Barrichello riuscì a ridurre il suo distacco dalla McLaren di Mika Häkkinen a due secondi e mezzo; quando però sembrava che potesse raggiungere il pilota finlandese, il brasiliano rallentò improvvisamente a causa di un problema al motore. Barrichello tentò lo stesso di concludere la corsa, pur subendo il sorpasso da parte del compagno di squadra e di David Coulthard, ma fu costretto al ritiro a un giro dal termine. Häkkinen ottenne così la sua ventesima e ultima vittoria in carriera, davanti a Michael Schumacher e a Coulthard; quarto posto per Jarno Trulli, seguito Irvine, Heidfeld e Alesi.

Risultati

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PosPilotaCostruttorePneumaticiGiriTempo/Ritiro/MediaPartenzaPunti
13 Mika HäkkinenMcLaren - MercedesB731h32'42"840 - 198.051 km/h410
21 Michael SchumacherFerrariB73+11"04616
34 David CoulthardMcLaren - MercedesB73+12"04374
411 Jarno TrulliJordan - HondaB73+57"423[8]83
518 Eddie IrvineJaguar - FordM73+1'12"434142
616 Nick HeidfeldSauber - PetronasB73+1'12"99661
712 Jean AlesiJordan - HondaB72+1 giro9
87 Giancarlo FisichellaBenetton - RenaultM72+1 giro12
98 Jenson ButtonBenetton - RenaultM72+1 giro10
1022 Heinz-Harald FrentzenProst - AcerM72+1 giro15
119 Olivier PanisBAR - HondaB72+1 giro13
1219 Pedro de la RosaJaguar - FordM72+1 giro16
1315 Enrique BernoldiArrows - AsiatechB72+1 giro19
1423 Tomáš EngeProst - AcerM72+1 giro21
152 Rubens BarrichelloFerrariB71Motore (4°)5
Rit10 Jacques VilleneuveBAR - HondaB45Collisione con P.de la Rosa (16°)18
Rit14 Jos VerstappenArrows - AsiatechB44Motore (15°)20
Rit20 Alex YoongMinardi - EuropeanM38Cambio (18°)22
Rit6 Juan Pablo MontoyaWilliams - BMWM38Impianto idraulico (4°)3
Rit21 Fernando AlonsoMinardi - EuropeanM36Semiasse (17°)17
Rit5 Ralf SchumacherWilliams - BMWM36Testacoda (8°)2
Rit17 Kimi RäikkönenSauber - PetronasB2Semiasse (22°)11

Decisioni della FIA

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A fine gara, Jarno Trulli venne squalificato a causa dell'eccessiva usura del fondo della sua vettura. Il tutto venne causato dalla perdita di due fissatori durante la corsa che fecero sfregare il fondo sull'asfalto assottigliandolo di un millimetro e mezzo più del consentito. La Jordan, però, ricorse in appello, vincendolo, quindi Jarno Trulli riottenne il quarto posto conquistato in pista.[8]

Classifiche

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  1. ^ GP Usa - Il tabellone, in Autosprint, 2 ottobre 2001, p. 24.
  2. ^ a b c d e f Giorgio Piola, Nuova stanza dei bottoni per la Rossa, in Autosprint, 2 ottobre 2001, p. 33.
  3. ^ Per Jo il brindisi dell'addio, in Autosprint, 2 ottobre 2001, p. 28.
  4. ^ a b Tutti i tempi delle prove, in Autosprint, 2 ottobre 2001, p. 26.
  5. ^ a b c d e f Super Schumi nel 1º e nel 3º tratto, in Autosprint, 2 ottobre 2001, p. 25.
  6. ^ Häkkinen venne penalizzato dopo il warm up per essere entrato in pista mentre nella pit lane c'era il semaforo rosso: al finlandese non venne conteggiato il miglior tempo ottenuto, ma il secondo
  7. ^ a b c I perché del GP, in Autosprint, 2 ottobre 2001, p. 16.
  8. ^ a b Jarno Trulli venne squalificato dalla classifica per l'eccessiva usura del fondoscocca della sua vettura. La scuderia del pilota italiano, la Jordan, fece però appello presso la FIA, vincendolo in quanto la decisione di squalificare Trulli era stata presa in assenza di uno dei tre commissari sportivi nominati dalla FIA, violando così l'articolo 134 del regolamento, che stabilisce la collegialità delle decisioni dei commissari sportivi. Un mese dopo la gara, il 26 ottobre, Trulli fu quindi reintegrato nella classifica finale del Gran Premio degli Stati Uniti e i tre punti conquistati tornarono sia alla squadra che al pilota. La Jordan tocca il fondo. Trulli paga per i fissatori, in Autosprint, 2 ottobre 2001, p. 16.

Bibliografia

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  • AA. VV., Autosprint n.40, Conti Editore, 2 ottobre 2001, p. 98.
  • Paolo D'Alessio, Bryn Williams, Formula 1 2001, SEP Editrice, 2001, ISBN 88-87110-18-2.

Altri progetti

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Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 2001
 

Edizione precedente:
2000
Gran Premio degli Stati Uniti d'AmericaEdizione successiva:
2002
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