Ricardo Bordallo

politico statunitense

Ricardo Jerome Bordallo (Hagåtña, 11 dicembre 1927Hagåtña, 31 gennaio 1990) è stato un politico statunitense, per due mandati governatore di Guam (1975-1979 e 1983-1987).

Ricardo Jerome "Ricky" Bordallo

Governatore di Guam
Durata mandato6 gennaio 1975 –
1 gennaio 1979
PredecessoreCarlos Camacho
SuccessorePaul McDonald Calvo

Governatore di Guam
Durata mandato3 gennaio 1983 –
5 gennaio 1987
PredecessorePaul McDonald Calvo
SuccessoreJoseph Franklin Ada

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico

In precedenza era stato, dal 1957 al 1971, senatore al parlamento di Guam. Fu a capo del Partito Democratico di Guam per due volte, dal 1961 (anno di nascita del partito) al 1963 e dal 1971 al 1973.

Carriera

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Bordallo aveva corso per la poltrona di governatore già nel 1970, alle prime elezioni per la carica, ma aveva perso contro il candidato repubblicano. Vinse le elezioni successive (1974) per 600 voti, fallendo tuttavia la rielezione nel 1978. Fu invece vincitore nel 1982, fallendo nuovamente la rielezione nel 1986.[1]

L'anno successivo fu condannato per corruzione e altri reati, ma otto capi di imputazione su 10 caddero: rimasero in piedi le accuse di intralcio alla giustizia e corruzione di testimone, per le quali fu condannato in via definitiva il 13 dicembre 1989.

Bordallo fece appello alla corte suprema degli Stati Uniti, senza successo. Il 1º febbraio 1990 avrebbe dovuto essere trasferito in un carcere californiano per scontare la condanna a 4 anni di reclusione.

Poche ore prime, tuttavia, Bordallo - avvolto nella bandiera di Guam - si arrampicò sulla statua di Kepuha ad Hagåtña suicidandosi con un colpo di pistola alla testa.[2]

Era sposato con Madeleine Bordallo, futura vicegovernatrice di Guam (1995-2003) e rappresentante dell'isola alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti (2003-2019).

  1. ^ (EN) Ricardo Jerome Bordallo, su National Governors Association. URL consultato il 20 dicembre 2021.
  2. ^ (EN) Convicted ex-governor dies in apparent suicide, su UPI. URL consultato il 20 dicembre 2021.