Catena di decadimento

In fisica nucleare il termine catena di decadimento indica una serie di decadimenti radioattivi di diversi prodotti di decadimento legati tra loro in una serie di trasformazioni. La maggior parte degli elementi radioattivi non decade direttamente in un nucleo stabile, ma passa piuttosto attraverso una serie di decadimenti successivi fino a raggiungere un nuclide derivato stabile.

Descrizione modifica

Ogni stadio della catena è individuato dalle sue relazioni con gli stadi precedenti e seguenti . A volte si parla di isotopo genitore per indicare quello che va incontro ad un decadimento radioattivo per formare quello che si dice isotopo figlio. L'isotopo figlio può essere stabile o decadere a sua volta.

Il tempo impiegato da un singolo isotopo genitore per decadere in un nucleo del suo isotopo figlio può variare di molto, non solo per diverse coppie genitore-figlio, ma anche per coppie genitore-figlio identiche. Mentre il decadimento di un singolo atomo accade casualmente, il decadimento di una popolazione iniziale in funzione del tempo, t, segue una distribuzione esponenziale, e-λt, dove il parametro λ è chiamato costante di decadimento. A causa di questa natura esponenziale, una proprietà caratteristica di ogni isotopo è il suo tempo di dimezzamento, ossia il tempo in cui metà degli originari radioisotopi genitori decadono. I tempi di dimezzamento sono stati determinati in laboratorio per migliaia di radioisotopi (o radionuclidi). Questi variano da minime frazioni di secondo (decadimenti pressoché istantanei) fino a 1019 anni o più.

Spesso gli stadi intermedi emettono più radioattività che il radioisotopo originario: una volta raggiunto l'equilibrio, un isotopo della catena è presente in una quantità proporzionale alla sua emivita; ma poiché la sua attività è inversamente proporzionale alla sua emivita, ogni nuclide della catena risulta in definitiva contribuire all'attività quanto il capostipite della catena. Ad esempio, l'uranio naturale non è particolarmente radioattivo, ma campioni di pechblenda, un minerale che contiene uranio, risultano essere 13 volte più radioattivi, a causa del radio e degli altri isotopi figli che contengono. Gli isotopi del radio non solo sono significative sorgenti di radiazioni, ma generano anche il gas radon come stadio successivo della catena di decadimento. Dunque il gas radon è una sorgente naturale di radioattività, causa di tumore al polmone anche nei non fumatori.[1][2]

Tipi modifica

Diagramma che illustra le catene di decadimento radioattivo degli elementi transuranici naturali. Le quattro catene di decadimento sono quelle del torio (in blu); del radio (in rosso); dell'attinio (in verde) e del nettunio (in viola).

I quattro modi di decadimento radioattivo più comuni sono: il decadimento alfa, il decadimento β- e il β+ (considerato sia come emissione di positroni che come cattura elettronica) e la transizione isomerica. Di questi processi di decadimento, solo il decadimento alfa produce un cambiamento del numero di massa del nucleo, diminuendolo di quattro unità (corrispondenti al nucleo di elio che costituisce la particella alfa). Per questo motivo ogni prodotto di decadimento derivante da un determinato nucleo avrà un numero di massa con lo stesso mod 4, dividendo in questo modo tutti i nuclidi in quattro classi. Tutti i membri di ogni possibile catena di decadimento devono pertanto appartenere ad una di queste quattro classi.

In natura si osservano tre principali catene di decadimento (o famiglie), chiamate comunemente serie del torio, serie del radio (e non serie dell'uranio) e serie dell'attinio, che rappresentano tre di queste quattro classi e terminano in tre diversi isotopi stabili del piombo. Il numero di massa di ciascun isotopo in queste catene può essere rappresentato rispettivamente come A=4n, A=4n+2 e A=4n+3. Gli isotopi al lunga vita media 232Th, 238U e 235U, punti di partenza da cui si generano queste serie, esistono sin dalla formazione della Terra e il capostipite della famiglia del torio è tra tutti i radioisotopi naturali quello più abbondante[3]; anche il precursore 244Pu è stato trovato in minime dosi sulla terra[4]. La quarta catena, la serie del nettunio con A=4n+1, a causa della emivita piuttosto breve del suo isotopo di partenza 237Np, risulta già estinta se si eccettua il suo passaggio finale. L'isotopo terminale di questa catena è il 205Tl. Alcune fonti più vecchie individuano la fine della catena nel 209Bi ma si è scoperto recentemente che il 209Bi è in realtà esso stesso radioattivo, con un'emivita di 1.9×1019 anni.

In tutte e tre le catene è sempre presente un radionuclide che si trova allo stato gassoso: il 220Rn, chiamato anche Thoron, il 222Rn e il 219Rn, chiamato anche Attinon[3].

Esistono anche numerose catene più corte, ad esempio quella del carbonio-14. Sulla terra la maggior parte degli isotopi di partenza di queste catene più corte sono generati dalla radiazione cosmica.

Catena di decadimento alfa degli attinoidi modifica

Nelle tabelle qui sotto sono omessi i rapporti di ramificazione di decadimento minori inferiori allo 0.0001%). Il rilascio di energia include l'energia cinetica totale di tutte le particelle emesse (elettroni, particelle alfa, fotoni gamma, neutrini, elettroni Auger e raggi X), nonché il rinculo del nucleo genitore, assumendo che in origine fosse a riposo.

Nelle tabelle qui sotto vengono forniti anche i nomi storici dei nuclidi che si possono trovare in natura. Questi nomi furono usati al tempo in cui le catene di decadimento sono state scoperte e studiate. Da questi nomi è possibile risalire alla particolare catena alla quale il nuclide appartiene.

Serie del torio modifica

La catena 4n del Th-232 è comunemente chiamata “serie del torio”.

nuclidenome storico (abbrev.)nome storico (completo)tipo di decadimentoemivitaenergia rilasciata, MeVprodotto di decadimento
252Cfα2.645 a6.1181248Cm
248Cmα3.4•105 a6.260244Pu
244Puα8•107 a4.589240U
240Uβ-14.1 h.39240Np
240Npβ-1.032 h2.2240Pu
244Cmα18 a5.8048240Pu
240Puα6561 a5.1683236U
236Uα2.3•107 a4.494232Th
232ThThThoriumα1.405•1010 a4.081228Ra
228RaMsTh1Mesothorium 1β-5.75 a0.046228Ac
228AcMsTh2Mesothorium 2β-6.25 h2.124228Th
228ThRdThRadiothoriumα1.9116 a5.520224Ra
224RaThXThorium Xα3.6319 d5.789220Rn
220RnTnThoronα55.6 s6.404216Po
216PoThAThorium Aα0.145 s6.906212Pb
212PbThBThorium Bβ-10.64 h0.570212Bi
212BiThCThorium Cβ- 64.06%
α 35.94%
60.55 min2.252
6.208
212Po
208Tl
212PoThC'Thorium C'α299 ns8.955208Pb
208TlThC"Thorium C"β-3.053 min4.999208Pb
208Pb.stabile..

Serie del radio (o serie dell'uranio) modifica

La catena 4n+2 dell'U-238 è comunemente chiamata "serie del radio" (talvolta "serie dell'uranio").

nuclidenome storico (abbrev.)nome storico (completo)tipo di decadimentoemivitaenergia rilasciata, MeVprodotto di decadimento
238UUUraniumα4.468·109 a4.270234Th
234ThUX1Uranium X1β-24.10 d0.273234Pa
234PaUZUranium Zβ-6.70 h2.197234U
234UUIIUranium twoα245500 a4.859230Th
230ThIoIoniumα75380 a4.770226Ra
226RaRaRadiumα1602 a4.871222Rn
222RnRnRadonα3.8235 d5.590218Po
218PoRaARadium Aα 99.98 %
β- 0.02 %
3.10 min6.115
0.265
214Pb
218At
218Atα 99.90 %
β- 0.10 %
1.5 s6.874
2.883
214Bi
218Rn
218Rnα35 ms7.263214Po
214PbRaBRadium Bβ-26.8 min1.024214Bi
214BiRaCRadium Cβ- 99.98 %
α 0.02 %
19.9 min3.272
5.617
214Po
210Tl
214PoRaC'Radium C'α0.1643 ms7.883210Pb
210TlRaC"Radium C"β-1.30 min5.484210Pb
210PbRaDRadium Dβ-22.3 a0.064210Bi
210BiRaERadium Eβ- 99.99987%
α 0.00013%
5.013 d1.426
5.982
210Po
206Tl
210PoRaFRadium Fα138.376 d5.407206Pb
206Tlβ-4.199 min1.533206Pb
206Pb-stabile--

Serie dell'attinio modifica

La catena 4n+3 del U-235 è comunemente chiamata “serie dell'attinio”.

nuclidenome storico (abbrev.)nome storico (completo)tipo di decadimentoemivitaenergia rilasciata, MeVprodotto di decadimento
239Puα2.41·104 a5.244235U
235UAcUActin Uraniumα7.04·108 a4.678231Th
231ThUYUranium Yβ-25.52 h0.391231Pa
231PaProtoactiniumα32760 a5.150227Ac
227AcAcActiniumβ- 98.62%
α 1.38%
21.772 a0.045
5.042
227Th
223Fr
227ThRdAcRadioactiniumα18.68 d6.147223Ra
223FrAcKActinium Kβ-22.00 min1.149223Ra
223RaAcXActinium Xα11.43 d5.979219Rn
219RnAnActinonα3.96 s6.946215Po
215PoAcAActinium Aα 99.99977%
β- 0.00023%
1.781 ms7.527
0.715
211Pb
215At
215Atα0.1 ms8.178211Bi
211PbAcBActinium Bβ-36.1 min1.367211Bi
211BiAcCActinium Cα 99.724%
β- 0.276%
2.14 min6.751
0.575
207Tl
211Po
211PoAcC'Actinium C'α516 ms7.595207Pb
207TlAcC"Actinium C"β-4.77 min1.418207Pb
207Pb.stabile..

Serie del nettunio modifica

La catena 4n+1:

nuclidetipo di decadimentoemivitaenergia rilasciata, MeVprodotto di decadimento
249Cfα351 a5.813+.388245Cm
245Cmα8500 a5.362+.175241Pu
241Puβ-14.4 a0.021241Am
241Amα432.7 a5.638237Np
237Npα2.14·106 a4.959233Pa
233Paβ-27.0 d0.571233U
233Uα1.592·105 a4.909229Th
229Thα7.54·104 a5.168225Ra
225Raβ-14.9 d0.36225Ac
225Acα10.0 d5.935221Fr
221Frα4.8 min6.3217At
217Atα32 ms7.0213Bi
213Biα46.5 min5.87209Tl
209Tlβ-2.2 min3.99209Pb
209Pbβ-3.25 h0.644209Bi
209Bistabile

Catene di decadimento beta modifica

Poiché i nuclei più pesanti hanno un rapporto tra numero di neutroni e numero di protoni maggiore, i prodotti della loro fissione risultano avere quasi sempre un rapporto neutroni/protoni più grande di quanto previsto dalla curva di stabilità per il loro range di massa; per questo motivo questi vanno incontro ad una serie di decadimenti beta in sequenza, in ciascuno dei quali un neutrone viene convertito in un protone. Il primo decadimento ha in genere una maggiore energia di decadimento e una minore emivita; gli ultimi decadimenti tendono ad avere una bassa energia di decadimento e/o una lunga emivita.

Per esempio, l'uranio-235 ha 92 protoni e 143 neutroni. La fissione richiede uno o più neutroni e ne produce due o tre o più; assumiamo che siano disponibili per i due nuclei prodotti dalla fissione 92 protoni e 142 neutroni. Supponendo che questi abbiano massa 99 con 39 protoni e 60 neutroni (ittrio-99), e massa 135 con 53 protoni e 82 neutroni (iodio-135) si avranno le catene di decadimento:

NuclideEmivita
99Y1.470(7) s
99Zr2.1(1) s
99Nb15.0(2) s
99Mo2.7489(6) d
99Tc2.111(12)E+5 a
99RuStabile
NuclideEmivita
135I6.57(2) h
135Xe9.14(2) h
135Cs2.3(3)E+6 a
135BaStabile

Note modifica

  1. ^ (EN) www.epa.gov/radon
  2. ^ Rischio radon in Italia, 3.000 casi l'anno di tumore polmonare. Un possibile aiuto dalla dieta, su iss.it. URL consultato il 27 giugno 2008 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2010).
  3. ^ a b Maurizio Pelliccioni, Fondamenti Fisici della Radioprotezione, Pitagora Editrice Bologna, p. 125, ISBN 88-371-0470-7.
  4. ^ D.C . Hoffman, F. O. Lawrence, J. L. Mewheter, F. M. Rourke: Detection of Plutonium-244 in Nature. In: Nature, Nr. 34, 1971, pp. 132–134

Bibliografia modifica

  • (EN) C.M. Lederer, J.M. Hollander, I. Perlman, Table of Isotopes, 6th ed., New York, Wiley & Sons, 1968.
  • (EN) G.Pfenning et al., Karlsruher Nuklidkarte, 8th ed., Nucleonica, 2012, ISBN 92-79-02175-3.

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