Lista dei telescopi spaziali

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Questo articolo riporta una lista dei telescopi spaziali.

Il telescopio spaziale Hubble è forse il più famoso telescopio spaziale
Confronto tra diversi telescopi spaziali per diametro
Panoramica dei telescopi attivi e futuri

Convenzioni usate modifica

La lista è divisa nelle principali lunghezza d'onda: raggi gamma, raggi-X, ultravioletto, visibile, infrarosso, microonde e onde radio. Sono elencati anche gli strumenti che rilevano particelle come i raggi cosmici, nuclei e/o elettroni, così come gli strumenti che cercano di rilevare le onde gravitazionali.
I telescopi che compiono osservazioni a diverse lunghezze d'onda sono elencati più volte.

Sono esclusi dall'elenco le missioni che osservano e studiano esclusivamente oggetti all'interno del nostro sistema solare.

Nella colonna posizione sono indicati due valori. Per i telescopi in orbita attorno alla Terra indicano il perigeo e l'apogeo espressi in chilometri, per quelli in orbita attorno al Sole, il perielio e l'afelio espressi in unità astronomiche.

Raggi gamma modifica

Lo stesso argomento in dettaglio: Astronomia a raggi gamma.

I telescopi a raggi gamma rilevano le emissioni di raggi gamma da sorgenti cosmiche. Tali emissioni sono assorbite dall'atmosfera terrestre e per questo le osservazioni richiedono telescopi spaziali o palloni di alta quota.
I raggi gamma possono essere generati da supernovae. stelle di neutroni. pulsar e buchi neri. I telescopi possono rilevare anche i lampi gamma o GRB(Gamma ray burst).

     Telescopi in attività

     Telescopi in disuso

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancioData terminePosizioneRef(s)
Proton-1 URSS16 luglio 196511 ottobre 1965Orbita geosincrona (183-589 km)[1]
Proton-2 URSS2 novembre 19656 febbraio 1966Orbita geosincrona (191-637 km)[1]
Proton-4 URSS16 novembre 196824 luglio 1969Orbita geosincrona (248-477 km)[2]
Small Astronomy Satellite 2 (SAS-B) NASA15 novembre 19728 giugno 1973Orbita geosincrona (443–632 km)[3][4]
Cos-B ESA9 agosto 197525 aprile 1982Orbita geosincrona (339.6–99.876 km)[5][6][7]
High Energy Astronomy Observatory 3 (HEAO 3) NASA20 settembre 197929 maggio 1981Orbita geosincrona (486.4–504.9 km)[8][9][10]
Granat CNRS
IKI
1 dicembre 198925 maggio 1999Orbita geosincrona (2.000–200.000 km)[11][12][13]
Gamma URSS
CNES
RSA
11 luglio 19901992Orbita geosincrona (375 km)[14]
Compton Gamma Ray Observatory (CGRO) NASA5 aprile 19914 giugno 2000Orbita geosincrona (362–457 km)[15][16][17]
Low Energy Gamma Ray Imager (LEGRI) INTA19 maggio 1997febbraio 2002Orbita geosincrona (600 km)[18][19]
High Energy Transient Explorer 2 (HETE 2) NASA9 ottobre 2000March 2008Orbita geosincrona (590–650 km)[20][21][22]
International Gamma Ray Astrophysics Laboratory (INTEGRAL) ESA17 ottobre 2002Orbita geosincrona (639–153.000 km)[23][24]
Swift Gamma Ray Burst Explorer NASA20 novembre 2004Orbita geosincrona (585–604 km)[25][26]
Astrorivelatore Gamma ad Immagini LEggero (AGILE) ASI23 aprile 2007Orbita geosincrona (524–553 km)[27][28]
Fermi Gamma-ray Space Telescope NASA11 giugno 2008Orbita geosincrona (555 km)[29]
IKAROS JAXA21 maggio 2010Orbita eliocentrica[30]

Raggi X modifica

Lo stesso argomento in dettaglio: Astronomia a raggi X.

I raggi X non possono penetrare molto nell'atmosfera terrestre. ciò significa che possono essere osservati solo dalle alte altitudini o dallo spazio.Diversi tipi di oggetti astronomici possono emettere raggi X. ammassi di galassie. nuclei galattici attivi. resti di supernovae. stelle e alcuni tipi di stelle binarie. quelle contenenti una nana bianca (Variabile cataclismica), una stella di neutroni o un buco nero (binarie ai raggi X).
Anche alcuni oggetti del sistema solare emettono raggi X. il più noto è la Luna. anche se la maggior parte dei raggi X provenienti dalla Luna sono il riflesso di quelli solari.
Esiste inoltre un fondo di raggi X che si crede dipenda da una combinazione di sorgenti non note di raggi X.

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancioData terminePosizioneRef
Uhuru (X-ray Explorer Satellite) NASA12 dicembre 1970marzo 1973Orbita geosincrona (531–572 km)[31][32][33]
Astronomische Nederlandse Satelliet
(ANS)
SRON30 agosto 1974giugno 1976Orbita geosincrona (266–1176 km)[34][35]
Ariel V SRC
NASA
15 ottobre 197414 marzo 1980Orbita geosincrona (520 km)[36][37]
Aryabhata ISRO19 aprile 197523 aprile 1975Orbita geosincrona (563–619 km)[38]
Small Astronomy Satellite 3 (SAS-C) NASA7 maggio 1975aprile 1979Orbita geosincrona (509–516 km)[39][40][41]
Cos-B ESA9 agosto 197525 aprile 1982Orbita geosincrona (339.6–99.876 km)[5][6][7]
Cosmic Radiation Satellite (CORSA) ISAS4 febbraio 19764 febbraio 1976Lancio fallito[42][43]
HEAO 1 NASA12 agosto 19779 gennaio 1979Orbita geosincrona (445 km)[44][45][46]
Osservatorio Einstein (HEAO 2) NASA13 novembre 197826 aprile 1981Orbita geosincrona (465–476 km)[47][48]
Hakucho (CORSA-b) ISAS21 febbraio 197916 aprile 1985Orbita geosincrona (421–433 km)[49][50][51]
HEAO 3 NASA20 settembre 197929 maggio 1981Orbita geosincrona (486.4–504.9 km)[8][9][10]
Tenma (Astro-B) ISAS20 febbraio 198319 gennaio 1989Orbita geosincrona (489–503 km)[52][53][54]
Astron IKI23 marzo 1983giugno 1989Orbita geosincrona (2.000–200.000 km)[55][56][57]
EXOSAT ESA26 maggio 19838 aprile 1986Orbita geosincrona (347–191.709 km)[58][59][60]
Ginga (Astro-C) ISAS5 febbraio 19871 novembre 1991Orbita geosincrona (517–708 km)[61][62][63]
Granat CNRS
IKI
1 dicembre 198925 maggio 1999Orbita geosincrona (2.000–200.000 km)[11][12][13]
ROSAT NASA
DLR
1 giugno 199012 febbraio 1999Rientrato 23 ottobre 2011.[64]
precedentemente in orbita geosincrona (580 km)
[65][66][67]
Broad Band X-ray Telescope / Astro 1 NASA2 dicembre 199011 dicembre 1990Orbita geosincrona (500 km)[68][69]
ASCA (Astro-D) ISAS
NASA
20 febbraio 19932 marzo 2001Orbita geosincrona (523.6–615.3 km)[70][71]
Array of Low Energy X-ray Imaging Sensors
(ALEXIS)
LANL25 aprile 19932005Orbita geosincrona (749–844 km)[72][73][74]
Rossi X-ray Timing Explorer (RXTE) NASA30 dicembre 19953 gennaio 2012Orbita geosincrona (409 km)[75][76][77]
Beppo-SAX ASI30 aprile 199630 aprile 2002Orbita geosincrona (575–594 km)[78][79][80]
ABRIXAS DLR28 aprile 19991 luglio 1999Orbita geosincrona (549–598 km)[81][82][83]
Chandra X-ray Observatory NASA23 luglio 1999Orbita geosincrona (9.942–140.000 km)[84][85]
XMM-Newton ESA10 dicembre 1999Orbita geosincrona (7.365–114.000 km)[86][87]
High Energy Transient Explorer 2 (HETE 2) NASA9 ottobre 2000marzo 2008Orbita geosincrona (590–650 km)[20][21][88]
INTEGRAL ESA17 ottobre 2002Orbita geosincrona (639–153.000 km)[23][24]
Swift Gamma Ray Burst Explorer NASA20 novembre 2004Orbita geosincrona (585–604 km)[25][26]
Suzaku (Astro-E2) JAXA
NASA
10 luglio 20052 settembre 2015Orbita geosincrona (550 km)[89][90]
AGILE ASI23 aprile 2007Orbita geosincrona (524–553 km)[27][28]
Nuclear Spectroscopic Telescope Array (NuSTAR) NASA13 giugno 2012Orbita geosincrona (603,5 km)[91][92]
Astrosat ISRO28 settembre 2015Orbita geosincrona (600–650 km)[93][94][95]
Hitomi (Astro-H) JAXA17 febbraio 201628 aprile 2016Orbita geosincrona (575 km)[96][97]
Mikhailo Lomonosov Università statale di Mosca28 aprile 201630 giugno 2018Orbita geosincrona (478–493 km)[98][99]
Neutron Star Interior Composition Explorer (NICER) NASA07 giugno 2017International Space Station[100]
HXMT CNSA e CAS14 giugno 2017Orbita terrestre bassa (545–554,1 km)[101]
Spektr-RG RSRI
MPE
13 luglio 2019Punto lagrangiano L2[102]
IXPE NASA9 dicembre 2021Orbita terrestre bassa[103][104]
XRISM JAXA
NASA
7 settembre 2023Orbita terrestre bassa[105][106]
XPoSat ISRO1 gennaio 2024Orbita terrestre bassa[107][108]
Einstein Probe CAS
ESA
MPE
9 gennaio 2024Orbita terrestre bassa[109]

Ultravioletto modifica

Lo stesso argomento in dettaglio: Astronomia dell'ultravioletto.

Questi telescopi svolgono osservazioni nella lunghezza d'onda dell'ultravioletto, cioè tra circa 100 e 3200 Å. La luce a queste lunghezze d'onda è assorbita dall'atmosfera terrestre, quindi le osservazioni si devono fare o dall'alta atmosfera o dallo spazio.[110]
Tra gli oggetti che emettono radiazione ultravioletta ci sono il Sole, le altre stelle e le galassie.[111]

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancioData terminePosizioneRef
Orbiting Astronomical Observatory 2
(OAO-2)
NASA1968-12-077 dicembre 19681973-01-00Gennaio 1973eo00749orbita geocentrica (749–758 km)[112][113]
Orion 1, 2 RSA19 aprile 1971 (Orion 1); (Orion 2) 18 dicembre 19731971; 1973orbita geocentrica (Orion 1: 200–222 km; Orion 2: 188–247 km)[114][115]
Far Ultraviolet Camera/Spectrograph (UVC) NASA1972-04-1616 aprile 19721972-04-2323 aprile 1972Altopiano Descartes, Luna[116]
Copernicus Observatory (OAO-3) NASA1972-08-2121 agosto 19721980-02-01febbraio 1980eo00713orbita geocentrica (713–724 km)[112]
Astronomische Nederlandse Satelliet
(ANS)
SRON1974-08-3030 agosto 19741976-06-00giugno 1976eo00266orbita geocentrica (266–1176 km)[34][35]
International Ultraviolet Explorer (IUE) ESA
NASA
SERC
1978-01-2626 gennaio 19781996-09-3030 settembre 1996eo32050orbita geocentrica (32050–52254 km)[117][118]
Astron IKI1983-03-2323 marzo 19831989-06-00giugno 1989eo02000orbita geocentrica (2000–200000 km)[55][56][57]
Telescopio spaziale Hubble NASA1990-04-2424 aprile 1990eo00586.47orbita geocentrica (586,47–610,44 km)[119]
Broad Band X-ray Telescope / Astro 1 NASA1990-12-022 dicembre 19901990-12-1111 dicembre 1990eo00500orbita geocentrica (500 km)[68][69]
Extreme Ultraviolet Explorer (EUVE) NASA1992-06-077 giugno 19922001-01-3131 gennaio 2001eo00515orbita geocentrica (515–527 km)[120][121]
Astro 2 NASA1993-04-022 marzo 19931993-03-1818 marzo 1993eo00349orbita geocentrica (349–363 km)[122][123]
Far Ultraviolet Spectroscopic Explorer (FUSE) NASA
CNES
CSA
1999-06-2424 giugno 19992007-07-1212 luglio 2007eo00752orbita geocentrica (752–767 km)[124][125]
CHIPS NASA2003-01-1313 gennaio 20032008-04-1111 aprile 2008eo00578orbita geocentrica (578–594 km)[126][127]
Galaxy Evolution Explorer (GALEX) NASA2003-04-2828 aprile 20032013-06-2828 giugno 2013eo00691orbita geocentrica (691–697 km)[128][129]
STSat-1 KARI2003-09-2727 settembre 2003eo00675orbita geocentrica (675–695 km)[130][131]
Swift Gamma Ray Burst Explorer NASA2004-11-2020 novembre 2004eo00585orbita geocentrica (585–604 km)[25][26]
Interface Region Imaging Spectrograph (IRIS) NASA2013-06-27 27 giugno 2013orbita geocentrica[132][133]
Hisaki (SPRINT-A) JAXA2013-09-1414 settembre 2013eo00950orbita geocentrica (950–1150 km)[134]
Venus Spectral Rocket Experiment NASA26 novembre 2013riutilizzabilesuborbitale fino a 300 km[135]
Lunar-based ultraviolet telescope (LUT) CNSA2013-12-011 dicembre 2013Luna[136]
Astrosat ISRO2015-09-2828 settembre 2015eo00650orbita geocentrica (650 km)[137]
SHIELDS NASA19 aprile 202119 aprile 2021Suborbitale a 284,8 km[138]

Visibile modifica

Lo stesso argomento in dettaglio: Astronomia ottica.

La più antica forma di astronomia si estende da circa 4000 Å a 7000 Å (da 400 nanometri a 700 nm).[139]
Posizionare un telescopio ottico nello spazio significa non risentire di effetti atmosferici dovuti alla turbolenza e alla temperatura (vedi seeing), fornendo immagini a risoluzione più alta.
I telescopi ottici sono usati per osservare stelle, galassie, nebulose, dischi protoplanetari e molti altri oggetti.[140]

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancioData terminePosizioneRef
Hipparcos ESA1989-08-088 agosto 19891993-04-00Marzo 1993eo00223orbita geocentrica (223–35632 km)[141][142][143]
Telescopio spaziale Hubble NASA1990-04-2424 aprile 1990eo00586.47orbita geocentrica (586,47–610,44 km)[119]
MOST CSA2003-06-3030 giugno 20032019eo00819orbita geocentrica (819–832 km)[144][145]
Swift Gamma Ray Burst Explorer NASA2004-11-2020 novembre 2004eo00585orbita geocentrica (585–604 km)[25][26]
CoRoT CNES
ESA
2006-12-2727 dicembre 20062013eo00872orbita geocentrica (872–884 km)[146][147]
Telescopio spaziale Kepler NASA2009-03-066 marzo 200930 ottobre 2018orbita eliocentrica dietro la Terra[148][149][150]
costellazione di satelliti BRITE  Austria
 Canada
 Polonia
2013-02-2525 febbraio 2013 - 19 Agosto 2014eo00650orbita geocentrica[151]
NEOSSat CSA e DRDC2013-02-2525 Febbraio 2013orbita eliosincrona (776–792 km)[152][153]
Gaia ESA2013-12-1919 dicembre 2013lagrangePunto di Lagrange L2[154]
Astrosat ISRO2015-09-2828 settembre 2015eo00650orbita geocentrica (650 km)[137]
Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) NASA2018-04-1818 aprile 2018Altamente ellittica in risonanza orbitale con la Luna[155]
CHEOPS ESA2019-12-1818 Dicembre 2019orbita eliosincrona[156]

Infrarosso e submillimetrici modifica

Lo stesso argomento in dettaglio: Astronomia dell'infrarosso.

Molti oggetti astronomici sono troppo freddi e deboli per essere osservabili nella luce visibile, per questo si ricorre all'osservazione della radiazione infrarossa. All'infrarosso è possibile studiare le stelle (incluse le fredde nane brune), le nebulose e le galassie spostate verso il rosso.[157]

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancioData terminePosizioneRef
IRAS NASA25 gennaio 198321 novembre 1983Orbita geocentrica (889–903 km)[158][159]
Infrared Space Observatory (ISO) ESA17 novembre 199516 maggio 1998orbita geocentrica (1000–70.500 km)[160][161][162]
Midcourse Space Experiment (MSX) USN1996-04-2424 aprile 199626 febbraio 1997orbita geocentrica (900 km)[163]
Submillimeter Wave Astronomy Satellite (SWAS) NASA1998-12-066 dicembre 19981 settembre 2005eo00638orbita geocentrica (638–651 km)[164][165]
Wide field Infrared Explorer (WIRE) NASA5 marzo 199910 maggio 2011
(rientro)
Orbita terrestre[166]
Telescopio spaziale Spitzer NASA25 agosto 200330 gennaio 2020Orbita eliocentrica (0,98–1,02 UA)[167][168]
AKARI (ASTRO-F) JAXA21 febbraio 200624 novembre 2011orbita geocentrica (586,47–610,44 km)[169][170]
Herschel Space ObservatoryESA
NASA
14 maggio 2009[171]29 aprile 2013Punto di Lagrange L2[172][173][174]
Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) NASA14 dicembre 2009orbita geocentrica (500 km)[175][176]
CHEOPS ESA18 dicembre 2019orbita eliosincrona[156]
Telescopio spaziale James Webb NASA25 dicembre 2021punto di Lagrange L2[177]
Euclid ESA1 luglio 2023Punto di Lagrange L2[178]

Microonde modifica

Lo stesso argomento in dettaglio: Radioastronomia.

Alle frequenze delle microonde i fotoni sono abbondanti, ma hanno anche energie molto basse, quindi è necessario raccoglierne molti.
A queste frequenze si può misurare la radiazione cosmica di fondo, l'effetto Sunyaev-Zel'dovich, conteggio di sorgenti, radiazione di sincrotrone e il Bremsstrahlung dalla nostra galassia.

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancioData terminePosizioneRef
Cosmic Background Explorer (COBE) NASA18 novembre 198923 dicembre 1993Geosincrona (900 km)[179][180]
Odin Swedish Space Corporation20 febbraio 2001Geosincrona (622 km)[181][182]
WMAP NASA30 giugno 2001ottobre 2010Punto di Lagrange L2[183]
Planck Surveyor ESA14 maggio 2009ottobre 2013Punto di Lagrange L2 (missione)
Eliocentrica (a fine missione)
[173][184][185]

Radio modifica

Lo stesso argomento in dettaglio: Radioastronomia e Interferometria a lunghissima base.

Dato che l'atmosfera terrestre è trasparente alle onde radio, i radiotelescopi spaziali vengono principalmente usati per l'interferometria a lunghissima base, facendo osservazioni simultanee dal satellite e da terra per metterle in correlazione e simulare un radiotelescopio grande quanto la separazione tra i due.

Con le onde radio si possono osservare resti di supernovae, lenti gravitazionali, maser celesti, galassie starburst e molte altre cose.

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancioData terminePosizioneRif.
HALCAISAS1997-02-1212 febbraio 19972005-11-3030 novembre 2005eo00560orbita geocentrica (560–21400 km)[186][187][188]
Spektr-R (RadioAstron)IKI2011-07-1818 luglio 2011[189]30 maggio 2019eo10000orbita geocentrica (10000–390000 km)[190][191]

Rilevatori di particelle modifica

I satelliti che rilevano particelle cercano raggi cosmici e elettroni. Questi possono essere emessi dal Sole (particelle energetiche solari), dalla nostra galassia (raggi cosmici galattici) e da fonti extragalattiche (raggi cosmici extragalattici). Ci sono anche raggi cosmici ultra-energetici provenienti dai nuclei galattici attivi.

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancioData terminePosizioneRif.
HEAO 3 NASA20 settembre 197929 maggio 1981orbita geocentrica (486,4–504,9 km)[8][192]
Solar Anomalous and Magnetospheric Particle Explorer (SAMPEX)NASA / DE1992-07-033 luglio 19922004-06-3030 giugno 2004eo00350orbita geocentrica (512–687 km)[193]
Alpha Magnetic Spectrometer 01 (AMS-01) NASA1998-06-022 giugno 19981998-06-1212 giugno 1998eo00350orbita geocentrica (296 km)[194]
Interstellar Boundary Explorer (IBEX) NASA2008-10-1919 ottobre 2008eo00350orbita geocentrica (86,000–259,000 km)[195]
Payload for Antimatter Matter Exploration and Light-nuclei Astrophysics (PAMELA) ASI, INFN
RSA
DLR
SNSB
2006-05-1515 maggio 20062016-02-077 febbraio 2016eo00350orbita geocentrica (350–610 km)[196][197]
Alpha Magnetic Spectrometer 02 (AMS-02) NASA2011-05-1616 maggio 2011eo00350orbita geocentrica (353 km) sulla ISS[198]
Dark Matter Particle Explorer (DAMPE) CNSA e CAS2015-12-1717 dicembre 2015eo00500orbita geocentrica (500 km)[199]

Onde gravitazionali modifica

Lo stesso argomento in dettaglio: Astronomia delle onde gravitazionali.

È stato proposto un nuovo tipo di telescopio spaziale in grado di rilevare le onde gravitazionali, increspature nello spazio-tempo generate dalla collisione di stelle di neutroni e buchi neri.

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancioData terminePosizioneRif.
LISA Pathfinder ESA3 dicembre 201530 giugno 2017orbita eliocentrica[200]

In sviluppo modifica

ImmagineNomeAgenzia/PaeseData lancio
pianificato
PosizioneRif.
International Lunar Observatory[N 1]ILOA2024Bacino Polo Sud-Aitken[202][203][204]
TOLIMAN NASA2024Orbita terrestre bassa[205]
SVOM CNSA
CNES
24 giugno 2024Orbita terrestre bassa[206][207]
Xuntian CNSA/CAS2024Orbita terrestre bassa[208][209]
SPHEREx NASA2025Orbita geocentrica[210]
Astrosat-2ISRO/IUCAA2025Orbita equatoriale[211]
PLATO ESA2026Geosynchronous orbit
ULTRASAT ISA2026Punto di Lagrange L2[212]
Telescopio spaziale Nancy Grace Roman NASA/DOE2027Punto di Lagrange L2[213]
ARIEL ESA2029Punto di Lagrange L2[214]
ATHENA ESA
NASA
JAXA
2035Punto di Lagrange L2[215]
LISA ESA2037Orbita eliocentrica[216]
  1. ^ Nel 2024 sarà lanciato con la missione privata Nova-C un precursore, chiamato ILO-X.[201]

Note modifica

  1. ^ a b NASA's HEASARC: Observatories (Proton 1 & Proton 2), su heasarc.gsfc.nasa.gov, NASA. URL consultato il 1º ottobre 2017 (archiviato il 23 gennaio 2022).
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