Arcidiocesi di Varsavia

arcidiocesi della Chiesa Cattolica Romana in Polonia

L'arcidiocesi di Varsavia (in latino Archidioecesis Varsaviensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Polonia. Nel 2020 contava 1.467.000 battezzati su 1.558.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo cardinale Kazimierz Nycz.

Arcidiocesi di Varsavia
Archidioecesis Varsaviensis
Chiesa latina
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Płock, Varsavia-Praga
 
Arcivescovo metropolitacardinale Kazimierz Nycz
AusiliariPiotr Jarecki[1],
Rafał Markowski[2],
Michal Janocha[3]
Presbiteri1.312, di cui 796 secolari e 516 regolari
1.118 battezzati per presbitero
Religiosi720 uomini, 1.839 donne
Diaconi2 permanenti
 
Abitanti1.558.000
Battezzati1.467.000 (94,2% del totale)
StatoPolonia
Superficie3.350 km²
Parrocchie214
 
Erezione16 ottobre 1798
Ritoromano
CattedraleSan Giovanni Battista
Indirizzoul. Miodowa 17-19, 00-246 Warszawa, Polska
Sito webarchwwa.pl
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Polonia

Territorio

modifica

L'arcidiocesi comprende 3.350 km² nel voivodato della Masovia. Appartiene all'arcidiocesi solo la parte della città di Varsavia situata ad ovest del fiume Vistola, mentre quella situata ad est del fiume è sotto la giurisdizione della diocesi di Varsavia-Praga[4].

Il territorio è suddiviso in 25 decanati e in 214 parrocchie. La cattedrale dell'arcidiocesi è dedicata a San Giovanni Battista. Oltre alla cattedrale, il territorio comprende altre due basiliche minori: la basilica della Santa Croce e la basilica dell'Immacolata.

Provincia ecclesiastica

modifica

La provincia ecclesiastica di Varsavia, istituita nel 1818, comprende due suffraganee:

Storia

modifica

Nel corso dell'XI secolo furono definiti i confini tra la diocesi di Poznań e l'arcidiocesi di Gniezno.[5] La sede di Poznań si estendeva sulla Grande Polonia, ma comprendeva anche una parte della Masovia; i due territori non erano contigui tra loro ed erano separati dal territorio della sede di Gniezno. La regione della Masovia divenne un arcidiaconato della diocesi di Poznań e la chiesa principale era quella di San Giovanni Battista a Varsavia. Poiché con il passare del tempo Varsavia cominciò a svolgere un ruolo di primo piano nello stato come sede del re, della corte e centro della vita politica, a partire dal XVII secolo i vescovi di Poznań soggiornarono sempre più spesso nella capitale dello stato e avevano qui la loro residenza. Non di rado durante il XVIII secolo i vescovi portavano il doppio titolo di vescovi di Poznań e Varsavia.[6]

In seguito alla seconda spartizione della Polonia (1793), l'arcidiaconato di Varsavia restò nella Confederazione polacco-lituana, mentre il resto della diocesi di Poznań entrò a far parte del regno di Prussia. Il 12 gennaio 1794 in forza del decreto Quam Eminentissimus l'arcidiaconato di Varsavia fu dato in amministrazione tam spiritualibus quam temporalibus agli arcivescovi di Gniezno.[7]

Il 16 ottobre 1798, con la bolla Ad universam agri di papa Pio VI l'arcidiaconato fu reso indipendente con l'erezione della diocesi di Varsavia, costituita da 7 decanati per un totale di 108 parrocchie.[8] Il 9 settembre 1800, con il breve Ad universam gregis di papa Pio VII, alla diocesi furono annesse 7 parrocchie della diocesi di Płock sulla riva destra della Vistola, tra cui quella di Praga.[9]

Il 12 marzo 1818 con la bolla Militantis Ecclesiae regimini di papa Pio VII la diocesi fu elevata al rango di sede metropolitana. Il 30 giugno successivo, in forza della bolla Ex imposita nobis dello stesso Pio VII, le furono assegnate come suffraganee tutte le diocesi del cosiddetto Regno del Congresso, stato vassallo sotto controllo dell'Impero russo istituito dopo il congresso di Vienna, ossia le diocesi di Lublino, Sandomierz, Włocławek, Płock, Janów o Podlachia, Sejny o Augustów e Cracovia[10]. Contestualmente i territori di queste diocesi furono fatti coincidere con i voivodati in cui era suddiviso il regno polacco: l'arcidiocesi di Varsavia comprendeva il voivodato della Masovia.[11]

Il 6 ottobre 1818, con la bolla Romani pontifices, Pio VII conferì agli arcivescovi di Varsavia il titolo di primate del Regno di Polonia (ossia il regno del Congresso).[12]

Nel 1863, dopo la Rivolta di Gennaio l'arcivescovo Zygmunt Szczęsny Feliński fu deportato a Jaroslavl' in Russia, fino al 1883 quando un accordo tra lo zar e la Santa Sede pose fine all'esilio. Allora l'arcivescovo si dimise dall'incarico a Varsavia e la Santa Sede elesse un nuovo arcivescovo per Varsavia.

Il 10 dicembre 1920 cedette una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Łódź (oggi arcidiocesi).

Il 28 ottobre 1925 con la bolla Vixdum Poloniae unitas di papa Pio XI furono riorganizzate le circoscrizioni ecclesiastiche polacche di rito latino: l'arcidiocesi di Varsavia ebbe come suffraganee le diocesi di Płock, Sandomierz, Lublino, Łódź e Siedlce.

Dal 1946 al 1992 fu unita in persona episcopi alla sede primaziale di Gniezno.

Il 25 marzo 1992 nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi polacche voluta da papa Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus, ha ceduto porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Łowicz[13] e di Varsavia-Praga[14].

Cronotassi dei vescovi

modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

modifica

L'arcidiocesi nel 2020 su una popolazione di 1.558.000 persone contava 1.467.000 battezzati, corrispondenti al 94,2% del totale.

annopopolazionepresbiteridiaconireligiosiparrocchie
battezzatitotale%numerosecolariregolaribattezzati per presbiterouominidonne
19501.600.0001.875.00085,36574781792.4355691.948278
19702.700.0003.100.00087,11.4009154851.9288963.529309
19803.170.3903.463.29091,51.5021.0174852.1101.0023.418366
19902.985.0003.110.00096,01.6171.1294881.8469244.560440
19991.445.0001.523.00094,91.0346254091.3979182.516198
20001.435.0001.525.00094,11.0256363891.4008302.524200
20011.435.9501.525.00094,21.1206484721.2829162.363203
20021.436.2251.525.00094,21.1146614531.2899002.378209
20031.437.4501.525.42094,21.1066734331.2998762.375210
20041.438.2001.533.00093,81.1546744801.2469292.098210
20101.426.0001.540.00092,61.2457295161.14518491.816210
20141.425.0001.540.00092,51.1927594331.19526861.913211
20171.424.0001.539.00092,51.2927805121.10237161.843212
20201.467.0001.558.00094,21.3127965161.11827201.839214

Istituti religiosi presenti in arcidiocesi

modifica
Istituti maschili
Istituti femminili

Galleria d'immagini

modifica
  1. ^ Vescovo titolare di Avissa.
  2. ^ Vescovo titolare di Obba.
  3. ^ Vescovo titolare di Barica.
  4. ^ (EN) Archdiocese of Warsaw, su b16.pl. URL consultato il 6 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  5. ^ Dal sito web dell'arcidiocesi di Poznań.
  6. ^ (PL) Piotr Franciszek Neumann, Diecezja poznańska u schyłku Rzeczypospolitej Obojga Narodów, Poznańskie Studia Teologiczne, 33 (2018), pp. 164-165.
  7. ^ Nella bolla Ad universam agri, n. 7, per questo decreto è indicata la data del 1º febbraio. La data del 12 gennaio è attestata invece dal sito dell'arcidiocesi, da Henryk Małecki, Dwustulecie Kościoła Warszawskiego w zarysie, Warszawskie Studia Teologiczne, XI/1998, p. 17; e da Jan Wisocki, Biskupstvo Warszawskie. Erekcja diecezji w świetle stosunków politycznych i kościelnych na ziemiach polskich końca XVIII i początku XIX stulecia., Nasza Przeszłość : studia z dziejów Kościoła i kultury katolickiej w Polsce, Tom 35 (1971), p. 78.
  8. ^ (PL) Bolesław Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich (966-1939), Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne, 20, 1970, p. 312.
  9. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne, 20, 1970, p. 313.
  10. ^ Quest'ultima diocesi nel 1880 divenne una sede immediatamente soggetta alla Santa Sede.
  11. ^ L'identificazione del territorio dell'arcidiocesi con quello del voivodato determinarono un notevole ampliamento del numero dei decanati e della parrocchie dell'arcidiocesi, che acquisì 114 parrocchie dall'arcidiocesi di Gniezno, 34 parrocchie dalla diocesi di Lublino, 5 parrocchie dalla diocesi di Włocławek e 7 parrocchie dalla diocesi di Płock, per un totale complessivo di 160 parrocchie. (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne, 20, 1970, p. 314.
  12. ^ (PL) Kumor, Granice metropolii i diecezji polskich, Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne, 20, 1970, p. 314.
  13. ^ La diocesi di Łowicz ha acquisito i decanati di Biała Rawska, Brzozów, Krośniewice, Kutno, Lubochnia, Łowicz-Collegiata, Łowicz-Spirito Santo, Mszczonów, Rawa Mazowiecka, Skierniewice, Sochaczew, Żychlin e Żyrardów. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 145
  14. ^ La diocesi di Varsavia-Praga ha acquisito i decanati urbani di Anin, Bródno, Grochów e Praga (all'interno della città) e i decanati rurali di Jadów, Legionowo, Mińsk Mazowiecki, Otwock, Radzymin, Rembertów, Siennica, Stanisławów, Wołomin e Nowy Dwór Mazowiecki, con due sole parrocchie: S. Michele Arcangelo e Santi Pietro e Paolo. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 145
  15. ^ Il 29 marzo 1819 nominato vescovo di Cuiavia-Kalisz. Cfr. Eubel, vol. 7, pp. 389 e 399.
  16. ^ Nominato arcivescovo titolare di Tarso.
  17. ^ Nominato arcivescovo titolare di Viminacio.

Bibliografia

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN130258262 · ISNI (EN0000 0001 1202 8121 · WorldCat Identities (ENviaf-130258262
Portale Diocesi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diocesi