Lorenzo de' Medici (1599-1648)

nobile e mecenate italiano

Don Lorenzo de' Medici (Firenze, 1º agosto 1599Firenze, 15 novembre 1648) era il settimo figlio del granduca di Toscana Ferdinando I e di sua moglie Cristina di Lorena, fratello minore di Cosimo II.

Lorenzo de' Medici

Biografia modifica

Mecenatismo modifica

Appassionato di cani, caccia e cavalli, era anche un mecenate e patrono delle arti: protettore di Stefano Della Bella, nella sua residenza nel Casino in via del Parione (oggi distrutto per far posto al Palazzo Corsini al Parione) e nella Villa La Petraia, che fece affrescare dal Volterrano, mise insieme una considerevole raccolta di dipinti.

Viaggi in Europa modifica

Nel 1617 accompagnò la sorella Caterina, andata in sposa a Ferdinando Gonzaga, a Mantova, visitò Venezia, Genova, Loreto e Pesaro. Nel 1623 si recò a Urbino in aiuto alla sorella Claudia, rimasta vedova del duca Federico Ubaldo della Rovere, per convincere il suocero di lei, Francesco Maria II della Rovere, rimasto senza eredi, a cedere il Ducato di Urbino alla famiglia Medici. Fallito questo tentativo, nel 1626 accompagnò Claudia nel suo secondo viaggio nuziale, verso Innsbruck, dove sposò il conte del Tirolo Leopoldo V d'Austria: in questa occasione visitò Monaco, Norimberga, Ratisbona e Nancy.

Morte e sepoltura modifica

Non si sposò mai. Morì nel 1648, si disse avvelenato da una medicina.

Nel 1857, durante una prima ricognizione delle salme dei Medici, così venne ritrovato il suo corpo:

«Ossa […] polverizzate […] le vesti che restano sono tagliate alla spagnola: il giubbetto è di velluto, forse di colore violetto trapunto ad oro: il cappello di feltro con piume [...][1]»

Ascendenza modifica

Note modifica

  1. ^ Sommi Picenardi G., Esumazione e ricognizione delle Ceneri dei Principi Medicei fatta nell'anno 1857. Processo verbale e note, Archivio Storico Italiano Serie V, Tomo I-II, M. Cellini & c., Firenze 1888 in D. Lippi, Illacrimate Sepolture - Curiosità e ricerca scientifica nella storia della riesumazione dei Medici, Firenze, 2006 online Archiviato il 17 settembre 2016 in Internet Archive..

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Controllo di autoritàVIAF (EN279067267 · ISNI (EN0000 0003 8492 4288 · BAV 495/372001 · CERL cnp02054043 · ULAN (EN500353950 · GND (DE1023577690 · BNE (ESXX1586636 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-279067267