Karting

sport automobilistico
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Il karting è una specialità dello sport motoristico effettuata con piccoli veicoli a quattro ruote dal cassetto tubolare d'acciaio, privi di sospensioni e dotati di motore a combustione interna. I veicoli sono detti kart, nome commerciale di uno dei primi esemplari disponibili sul mercato statunitense[1][2].

Una gara sprint in un evento di kart

Il karting è anche propedeutico a una carriera da pilota automobilistico. Infatti molti dei più grandi piloti di Formula 1 degli ultimi anni sono stati, in gioventù, kartisti di livello internazionale; fra questi i campioni del mondo Michael Schumacher (CRG e Tony Kart), Ayrton Senna (DAP), Alain Prost, Fernando Alonso (MW - Rakama Mike Wilson), Kimi Räikkönen (Gillard), Lewis Hamilton (CRG e Parolin) e Jenson Button (Tecno). Essi hanno continuato a utilizzare i kart per tenersi in allenamento. Eloquente fu la partecipazione nel 2001 del 7 volte campione del mondo di F1 Michael Schumacher alla finale del campionato del mondo di karting classe 100 cm³ "Formula Super A" vinto dall'italiano Vitantonio Liuzzi (CRG/Maxter), anch'egli futuro pilota di F1.

Storia modifica

Gara di kart a Berlino nella Germania dell'Est nel 1963

Il kart nacque ufficialmente oltre oceano nell'estate del 1956 grazie ad Art Ingels, un tecnico della Kurtis Kraft che, assemblando dei materiali residui con un motore West Bend[1] preso da una vecchia falciatrice inutilizzata, costruì un veicolo a motore per il divertimento del figlio.

L'idea ebbe un enorme successo e la diffusione del nuovo veicolo ludico fu rapidissima. Agli esemplari auto-costruiti, con cui i proprietari si sfidavano in un grande parcheggio di Pasadena, si affiancarono già dal 1957 i kart realizzati dalla Go Kart Manufacturing Company di Azusa, la cui denominazione aziendale fin da allora si confuse col nome del prodotto[1].

Nel 1959 si disputò a Nassau la prima competizione internazionale, impropriamente definita "campionato mondiale" in quanto non fu sancita dalla Federazione Internazionale dell'Automobile[1]. Al tempo le auto da corsa erano diventate sempre più costose, il numero di partecipanti si andava assottigliando ed il costo dei biglietti delle gare aumentava; il karting sanò in parte la situazione, richiedendo spese contenute, pur dando sensazioni vicine a quelle delle auto da corsa.

La storia kartistica italiana ebbe inizio nel 1957, quando Nicolò Donà Delle Rose acquistò un kart con motore Villiers 175 a Londra e lo portò a Milano, per divertirsi con gli amici sulla pista riservata agli automodelli del Circuito di Monza.
Considerato il successo che il kart otteneva negli USA e in Inghilterra, Donà decise di avviarne la produzione in piccola serie, affidando la realizzazione dei telai alla Fuchs di Milano, con motori statunitensi West Bend o McCulloch. Gli esemplari prodotti andarono a ruba tra i primi appassionati e utilizzati su piste minori, come il circuito dell'Idroscalo, poi denominato "Pista Rossa", o sulla Pista d'Oro di Guidonia alle porte di Roma. Tra le scuderie kartistiche nate in quei mesi, da segnalare la Birel, oggi affermata casa costruttrice del settore.

In quel periodo pionieristico, quando in Italia le gare avvenivano principalmente su circuiti realizzati nella piazza principale del paese delimitando il tracciato con balle di paglia, questi veicoli erano soprannominati "cancelli" per via dell'estrema semplicità costruttiva dei telai che assomigliano a dei cancelli con le ruote.

Visto il successo del kartismo che, dati i costi limitati, consentiva l'accesso allo sport automobilistico a una vasta fascia di appassionati, Donà decise di promuovere tale sport e, contemporaneamente, di realizzare macchine completamente italiane, fondando la Italkart, quale sezione di una sua azienda, la Dogi Lecco. Nel contempo anche la Parilla iniziò a interessarsi della produzione kartistica, avviando la progettazione di un motore specifico e affidandola a Cesare Bossaglia, considerato il massimo progettista italiano per motori a due tempi.

In questo periodo relativamente lungo se rapportato agli sport motoristici i kart hanno subito un affinamento tecnologico: i materiali si sono evoluti, le forme si sono affinate, le lavorazioni meccaniche hanno innalzato il livello di precisione, carburanti e lubrificanti hanno aumentato il loro livello di protezione e prestazioni, gli pneumatici hanno innalzato enormemente il loro livello di tenuta. Una cosa però il kart non ha subito: lo stravolgimento dell'idea iniziale che ispirò le prime realizzazioni; la filosofia dell'essenziale è rimasta essenzialmente invariata: un telaio nudo in tubi, un motore dalla semplicità assoluta, 4 ruote, le posteriori prive di differenziale, totale assenza di qualunque sistema di sospensioni.

Tecnica modifica

Telaistica modifica

I kart sono costituiti essenzialmente da un telaio tubolare in acciaio, privo di sospensioni e da un motore di piccola cilindrata (2 tempi da 50 cm³ a 125 cm³, 4 tempi da 150 cm³ a 250 cm³) che trasferisce il moto ad un assale rigido posteriore privo di differenziale: l'assenza delle sospensioni impone ai progettisti di ovviare tramite una calcolata deformabilità del telaio stesso, che deve permettere agli pneumatici di "copiare" l'asfalto per mantenere la maggiore superficie di contatto[3]. I primi kart furono concepiti seguendo la filosofia automobilistica della massima rigidità torsionale, ma furono ben presto surclassati nella prima metà degli anni sessanta da nuovi modelli più flessibili (di produzione francese) e dal "Tecnokart Piuma" italiano del 1964, che presentava un restringimento del telaio nella zona centrale che permetteva la desiderata flessibilità tra avantreno e retrotreno, la cui architettura fu di ispirazione per molti altri produttori[3].

Il disegno del telaio può essere più o meno movimentato ed utilizzare tubolare di sezione differente al fine di migliorare le caratteristiche dinamiche del mezzo ed eventualmente adattarlo al tipo di pneumatici utilizzato, l'acciaio utilizzato è comunemente al Cromo-Molibdeno ed il tubolare ha una sezione compresa fra i 28 mm ed i 32 mm: i tubi che costituiscono il telaio sono saldati a filo. Comunemente i telai costituiti da tubolari di piccolo diametro si adattano meglio alle gomme di mescola morbida, viceversa i telai costituiti da tubolari di grande diametro si adattano meglio agli pneumatici meno performanti.

Il sistema frenante varia a seconda della tipologia di kart: quelli a marce hanno tre dischi, uno al retrotreno ed uno per ognuna delle ruote anteriori; i monomarcia hanno un singolo freno posteriore ma, negli ultimi anni, alcuni mezzi hanno anche dei piccoli freni anteriori ad azionamento manuale (molto utile per le staccate al limite). I telai moderni offrono un numero consistente di regolazioni che permettono di modificarne il comportamento in pista. Le principali regolazioni, presenti su tutti i telai tranne su quelli destinati al noleggio, sono: la larghezza delle carreggiate (max 140 cm al posteriore), l'altezza dal suolo, gli angoli caratteristici dell'avantreno (convergenza, camber, caster, king pin sostituendo i fuselli), lunghezza, spessore, diametro (sui telai più moderni si usano soltanto assali da 50 mm di diametro, invece in passato si usavano prima quelli da 35 poi quelli da 40) e durezza dell'assale posteriore, lunghezza dei mozzi (anteriori e posteriori), materiale di cui sono fatti i mozzi (alluminio o magnesio).

Alcuni telai offrono altresì la possibilità di aggiungere e rimuovere delle barre (volgarmente delle barre di torsione) che permettono di variarne la rigidità. Altra importantissima possibilità di messa a punto del telaio è il posizionamento del sedile (ogni telaio ha una sua posizione ideale, influenzata anche dal peso del pilota e dal suo stile di guida), oltre che la sua rigidità (modificabile in base al materiale di cui il sedile è fatto e allo spessore del materiale); sono poi importanti il numero, l'inclinazione e il posizionamento dei supporti di rinforzo del sedile, in quanto agiscono essi stessi da barre di irrigidimento. Altre possibilità di regolazione sono date dalla possibilità di fissaggio dei vari particolari, per esempio il paraurti posteriore, che può essere stretto o lasciato lento, o addirittura sostituito con uno più o meno rigido, anch'esso come fosse una barra.

Aerodinamica modifica

La componente più importante e che influisce maggiormente sull'aerodinamica è il guidatore. Sia per la sue componente di sezione frontale, sia per il suo fattore di forma, si cerca di ridurre il più possibile il suo impatto, andando ad utilizzare uno spoiler anteriore e lo spoiler frontale (noto anche come "frontalino") sagomati in modo da deviare il flusso d'aria dal guidatore, mentre gli altri elementi di carrozzeria e meccanica influiscono in modo marginale.Nella maggior parte dei casi il coefficiente aerodinamico si attesta tra 0,6 e 0,8[4], con punti estremi quali 0,9[5] e 0,5 [6]

Motori e trasmissione modifica

La prima differenziazione fra vari tipi di kart può essere fatta in base al motore: 4 tempi, 2 tempi 100 cm³ racing, 2 tempi 125 cm³ racing famiglia KF, 2 tempi 125 cm³ famiglia KZ e 125 cm³ famiglia TAG.

  • I motori 4T, divisi in derivazione industriale e racing. I primi erogano una potenza limitata (a seconda dell'utilizzo, sempre meno di 12 CV) e vengono utilizzati esclusivamente per il noleggio a dilettanti privi di esperienza e per alcune categorie endurance con gare a squadre di notevole durata (anche 24 ore). Sono dotati di frizione centrifuga, spesso di trasmissione automatica e sono abbinati a telai rinforzati adatti alle sollecitazioni derivanti da un uso molto intenso. I secondi vengono utilizzati in campionati dedicati e dai dilettanti che vogliono manutenzioni diradate con lo svantaggio dell'elevato costo dei pezzi di ricambio rispetto a un 2t. Ce ne sono molte tipologie in circolazione, dai Wankel birotore da oltre 55 CV ai più tradizionali monocilindrici 4 valvole di derivazione enduro.
  • I motori 2T 100 cm³ racing erogano una potenza di oltre 27 CV con carburatore a farfalla da 24 mm (oltre 30 CV con carburatore slide da 29 mm) e possono raggiungere regimi di rotazione superiori ai 20000 giri/min. Non sono dotati né di frizione centrifuga né di cambio di velocità ed hanno un rapporto di trasmissione fisso. L'immissione può essere lamellare o tramite valvola a disco rotante. Nonostante la potenza in assoluto limitata, grazie al peso ridotto (in ordine di gara, kart e pilota: circa 145 kg) ed all'ampio range di funzionamento del motore (8000 giri/min - 20000 giri/min) che permette l'utilizzo di rapporti di trasmissione estremamente corti, le prestazioni di questi mezzi sono estremamente interessanti. Esistono altresì dei motori 100 cm³ 2T racing dotati di ammissione controllata dal pistone dedicati ai piloti di età inferiore ai 14 anni, con caratteristiche simili ma con potenza di circa 20 CV, dotati di frizione centrifuga e con peso minimo inferiore. Tale famiglia di motori è scomparsa dal karting agonistico sostituita dalle varie categoria KF introdotte a partire dal 2007. Sopravvivono però molti esemplari in mano agli amatori non agonisti per via della loro estrema semplicità d'uso e manutenzione rispetto ai più complessi KF. Da qualche anno i 100 cm³ sono stati riammessi nelle gare come "categoria storica" in contorno delle gare nazionali, la 100 cm³ "storica" viene chiamata come categoria "Pre2000" e si svolgono delle gare nazionali/internazionali in Europa da partire in Inghilterra, in Italia, in Francia, in Danimarca e in Germania. I motori sono sempre i 100 cm³ (come regolamento sportivo dice che la massima cilindrata deve essere a 106 cm³) con il raffreddamento ad Aria a Lamelle o a Valvola che la scelta va al pilota, ma sono vietati i 100cm³ con la frizione come quelli "PistonPort". Invece i telai devono essere per forza in origine degli anni 90' (da partire con la omologa CIK 99 in giù) e il regolamento parla chiaro che sono vietati la ricostruzione dei telai con i tubi moderni. In queste gare 100 cm³ "storica" ci sono delle presenze di alcuni piloti appassionati della 100cm che erano rimasti orfani di gare e che divertono a restaurare i vecchi kart trovando in giro per internet a poco prezzo. Ci sono anche dei giovani piloti che vogliono provare il brivido dei 20000 giri/min e non mancano anche quei piloti del passato della categoria 100 cm³ degli anni 90-2000 avendo la tanta nostalgia di gare riprendendo i loro vecchi kart conservati in casa per ricordo. Da citare anche delle presenze di "lusso" come i vincitori di campionati Italiani, Europei e anche i Campioni del Mondo CIK-FIA di ieri e di oggi: Luca Corberi, Colin Brown, Alessandro Piccini e Gert Munkholm. Da citare in queste gare 100 cm³ "storica" hanno richiamato dei vecchi preparatori (che si sono persi nelle categorie monomarca moderne o alcuni andati in pensione) e decidere in rimettersi in gioco con i loro vecchi motori per rivivere delle loro vecchie sfide che hanno fatto la storia della categoria 100 cm³ dove i nostalgici ne parlano ancora oggi.
  • I motori 2T 125 cm³ racing della famiglia KF sono dotati di frizione centrifuga, rapporto fisso, valvola allo scarico (KF1, KF2), ammissione lamellare, controalbero di bilanciamento, accensione elettrica ed un regime di rotazione limitato elettronicamente: 16.000 Rpm (KF1), 15.000 Rpm (KF2), 14.000 Rpm (KF3). Erogano una potenza compresa fra i quasi 40 CV del KF1 ed i 36 CV del KF3. Di fatto dal 2007 hanno preso il posto nel karting agonistico dei più semplici motori 2T 100 cm³.
  • I motori 2T 125 cm³ racing della famiglia KZ dotati di cambio manuale sequenziale a 6 rapporti e frizione erogano una potenza ben superiore a 46 CV a 13000 giri/min circa (allungo in fuorigiri fino a circa 15000 - 15500 giri/min). Anche per questi motori l'immissione può essere lamellare o tramite valvola rotante, anche se ormai quest'ultima in disuso in quanto bandita nelle gare internazionali oramai da diversi anni. L'ultimo esponente di tale famiglia di motori è stato il quasi mitico TM KV95, un motore rimasto nel cuore degli appassionati per l'erogazione estremamente violenta. La notevole potenza a disposizione unita al cambio meccanico ed un peso comunque limitato (in ordine di gara, kart e pilota 170 kg per la KZ2) permettono a questi mezzi prestazioni assolute di tutto rispetto, addirittura nelle accelerazioni brevi (0–60 km/h) paragonabili a quelle delle moderne F1. Basti pensare che un 125 passa da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi potendo raggiungere anche velocità in gara su alcune piste di oltre 150 km/h, mettendosi alle spalle mezzi di ben altra cavalleria. Sebbene forniscano prestazioni esuberanti i motori della categoria KZ devono sottostare ad alcune limitazioni dettate dal regolamento ad esempio:
    • volume camera di scoppio minimo 13cc
    • accensione ad anticipo fisso
    • carburatore unificato Dellorto Vhsh 30 (in precedenza Phbh 30)
    • numero di rapporti e spaziatura cambio definita da fiches.
  • I motori 2T 125 cm³ della famiglia TaG erogano potenze comprese fra i 20 ed i 30 CV (ma alcune versioni più recenti superano i 35CV) con un regime limitato elettronicamente per aumentare affidabilità e durata. Sono dotati di rapporto di trasmissione fisso (tranne alcune recenti versioni dotate di 2 rapporti prodotto dalla Rotax) come i motori 2T 100 cm³ racing; ma a differenza di questi sono dotati di frizione centrifuga ed avviamento elettrico per facilitarne l'utilizzo (da cui il nome TaG: Touch and Go, in Italiano "premi e parti"). L'immissione è comunemente lamellare. Le prestazioni dei kart equipaggiati con questi motori sono leggermente inferiori a quelle dei comuni motori 2T 100 cm³ Racing, a causa del peso delle batterie che alimentano il motorino di avviamento. Lo scopo dichiarato dei TAG, oltre alla facilità di utilizzo, è quello della limitazione delle spese di manutenzione, divenute già eccessive sui comuni motori 2T racing 100 cm³, fatto che ha allontanando molti piloti amatoriali dalle gare nazionali. Per tale ragione vengono utilizzate in categorie monomarca dedicate (es. Rotax, Easykart, ROK cup). Sulla scia del successo di queste categorie la Federazione ha introdotto le nuove categorie KF in sostituzione delle categorie 100 cm³, cercando in qualche modo di riprodurre i concetti principali dei TaG (quindi limitatore di giri, accensione elettrica ecc) ma fallendo clamorosamente. È ora evidente che certi concetti utili per contenere i costi in ambito monomarca sono completamente fallimentari e sortiscono l'effetto contrario in regime di concorrenza fra motoristi, dove la via maestra per il contenimento dei costi è la semplicità.
  • Dal 2016 sono usciti nuovi motori detti OK a presa diretta con valvola di decompressione, accensione con limitatore di giri e valvola di scarico(non presente nella categoria Junior).

Le maggiori case internazionali di motori per kart sono italiane e tra le più importanti troviamo: IAME-Parilla, Motori Pavesi, Maranello Engines, TM Racing, Maxter, Vortex, PCR, LKE, DeBei, CRS, SGM, Modena Engines e infine Minarelli, famosa per la produzione di motori per motocicli, specialmente 2 tempi.Meritano inoltre di essere menzionate la DAP, all'epoca gestita dai fratelli Achille e Angelo Parrilla, ora non più operativa, casa pluriiridata che realizzò il motore 100 cm³ Italsistem SV, caratterizzato dall'aspirazione a disco rotante frontale comandato da cinghia dentata, e la MBA, conosciuta anche come Morbidelli (dal cognome del fondatore), anch'essa non più in attività nella produzione di motori, famosa per il motore 125 bicilindrico per moto da g.p., poi adattato al kart, il più popolare motore bicilindrico da kart mai esistito e le cui termiche sono state utilizzati per anni da altri costruttori tipo Gianni Balen.

Una menzione a parte meritano le categorie Superkart oltreoceano, che utilizzano motori 2t bicilindrici racing di ben 250 cm³ di derivazione motociclistica e che corrono su veri e propri autodromi come Laguna Seca.

Pneumatici modifica

Dopo l'impiego iniziale di ruote per carrelli industriali o motociclistiche, dal battistrada scolpito e non progettati per l'uso specifico, negli anni sessanta l'azienda statunitense Carlisle immette sul mercato dei prodotti specifici, con cerchi da 4 o 5 pollici di diametro e battistrada "slick", seguita poi dai maggiori produttori mondiali[3].

I kart utilizzano pneumatici slick (a battistrada liscio) di larghezza 7.1 (posteriori) e 4.5 pollici (anteriori) montati su cerchi da 5 o 6 pollici di diametro. I cerchi possono essere in alluminio o magnesio; il materiale con cui è fatto il cerchio influenza le temperature delle gomme, a causa della loro diversa conducibilità termica. Questa è minore nell'alluminio e per questo è utilizzato nelle condizioni di bagnato. L'ampia superficie degli pneumatici, il peso ridotto in ordine di marcia e le mescole speciali utilizzate conferiscono ai mezzi velocità di percorrenza delle curve ed accelerazioni laterali elevatissime. La seconda fondamentale differenziazione fra le categorie è proprio in base agli pneumatici: maggiore è il livello di tenuta offerto da questi maggiore è il livello di difficoltà e quindi prestigio delle categorie. Nelle categorie internazionali vengono utilizzati pneumatici talmente performanti da permettere accelerazioni laterali superiori ai 2 g (in condizioni di pista ottimale si possono superare addirittura i 3 g) e dalla durata appena sufficiente a coprire la distanza di una gara (circa 22–25 km). In caso di pista bagnata i kart vengono equipaggiati con pneumatici rain con dimensioni e caratteristiche simili.

Altro fattore che ha allontanato molti piloti dalle gare è stato l'utilizzo, anche nelle categorie nazionali destinate ai non professionisti, di pneumatici tanto performanti da richiedere un impegno fisico ed economico eccessivo. Fisico per via delle notevoli accelerazioni che il pilota è tenuto a sopportare, rendendo indispensabile un allenamento specifico, economico in quanto tali pneumatici hanno una durata molto limitata ed un costo comunque piuttosto elevato.

La maggiore casa produttrice di pneumatici per kart è ancora una volta situata in territorio italiano, ed è la Vega S.p.A. di Saronno (VA), che era stata fondata col nome di Quattro Stelle[3]. In Italia ha sede anche la più piccola Le Cont S.p.A.

Pesi modifica

In funzione del mezzo in uso, più o meno amatoriale (potenza, peso, prestazioni delle gomme, presenza del cambio di velocità), e dell'età dei piloti ammessi è sempre stato imposto un peso minimo regolamentare: si va dagli 85 kg (kart + pilota) della cat. 60 baby, per i piloti dai 6 ai 7 anni, ai 180 kg (kart + pilota) della categoria 125 cm³ Prodriver over 35, per i piloti di oltre 35 anni. I piloti particolarmente leggeri che non raggiungono il peso minimo regolamentare della categoria in cui possono/vogliono concorrere sono costretti ad appesantire il telaio con un'apposita zavorra in piombo al fine di non trarre indebiti vantaggi. Il peso minimo regolamentare è un elemento che influisce considerevolmente sulle prestazioni velocistiche dei kart, soprattutto sui mezzi privi di cambio di velocità, poiché il peso in eccesso influisce negativamente in tutte le accelerazioni in cui non c'è pattinamento delle ruote motrici.

Inoltre, il peso del pilota alza il baricentro del mezzo aumentando la pressione a terra del battistrada e quindi l'impegno degli pneumatici che tendono a scaldarsi e consumarsi di più, con conseguenze deleterie per le prestazioni, sia sul giro secco che soprattutto sulla distanza di gara. I piloti professionisti nelle competizioni internazionali hanno un peso generalmente compreso fra i 70 e gli 80 kg, quindi anche i telai sono sviluppati per lavorare (flettere) in tale range. Si stima che, a seconda della categoria e della pista, 10 kg di peso in più oltre il peso minimo regolamentare valgano dai 0,5s fino ad oltre 1s al giro (su pista asciutta), un'enormità nel karting agonistico dove i distacchi spesso di misurano in centesimi di secondo.

Su pista bagnata tale handicap si annulla fino a diventare in alcuni casi un vantaggio: mentre lo svantaggio in accelerazione permane (ma si riduce notevolmente in quanto si riducono le porzioni di pista in cui il kart può accelerare senza pattinamento), la maggior facilità nello scaldare gli pneumatici diventa un vantaggio apprezzabile che si traduce in velocità di percorrenza delle curve più elevate. Infatti, sono tutt'altro che rari i casi, soprattutto nelle categorie amatoriali, di piloti in evidente sovrappeso (oltre 10/15 kg) che diventano estremamente più competitivi sotto la pioggia.

Le principali categorie sono divise in base alla tabella seguente:

Età (anni)CategoriaPeso minimo (Kg)
da 8 a 9 anni60 Baby95
da 8 a 9 anni125 Rotax micro105
da 9 a 12 anni60 Mini110
da 9 a 12 anni60 Gr3110
da 9 a 12 anni125 Rotax mini115
da 12 a 15 anniOKJ Nazionale135
da 12 a 15 anni125 Rotax Junior145
da 14 anni e 6 mesi100cc Historic/100cc Pre2000150
da 14 anni e 6 mesiOK Nazionale145
da 14 anni e 6 mesi125 KZ2175
da 14 anni e 6 mesi125 KZN Under175
da 15 anni125 Rotax max160
da 14 anni e 6 mesi125cc TAG165
da 14 anni e 6 mesi125cc X30165
da 15 anni125 KZ2175
da 35 anni125 KZN Over175
oltre 35 anni125 Rotax max over168
da 14 anniRental 250cc184 (Regolamento SWS)

Prestazioni e forze modifica

I motori 125 cm³ a marce di ultima generazione permettono a questi mezzi di superare i 150 km/h in gara ma, modificando il rapporto, si possono raggiungere anche velocità maggiori (oltre i 200 km/h senza scia). L'accelerazione da 0 a 100 km/h è inferiore ai 4 secondi mentre le accelerazioni longitudinali in curva possono in alcune condizioni arrivare a superare i 3g[senza fonte].

Campionati mondiali modifica

Kart monomarcia modifica

AnnoPilotaMaterialeCategoria2º classificato3º classificato
1959* Robert AllenX-Terminator/McCulloch MC10Kart
1960* Robert AllenX-Terminator/McCulloch MC10Kart
1961* Robert AllenFox Kart/McCulloch MC20Kart
1964 Guido SalaTecno/ParillaKartCancellieri (I)Costantini (I)
1965 Guido SalaTecno/BMKartIhle (D)Henzemans (NL)
1966 Susanna RaganelliTecno/ParillaKartEngstorm (B)Peterson (S)
1967 Edgardo RossiBirel/ParillaKartGoldstein (B)Pernigotti (I)
1968 Thomas NillsonRobardie/BMKartPernigotti (I)Allen (GB)
1969 François GoldsteinRobardie/ParillaKartAllen (GB)Fletcher (GB)
1970 François GoldsteinRobardie/ParillaKartFerris (GB)Peters (D)
1971 François GoldsteinTaifun/ParillaKartPeters (D)Allen (GB)
1972 François GoldsteinTaifun/ParillaKartBrandhofer (D)Steeds (GB)
1973 Terry FullertonBirel/KometKartHagenbuch (CH)Peterz (ZA)
1974 Riccardo PatreseBirel/KometKartCheever (I)Goldstein (B)
1975 François GoldsteinBM/BMKartDe Angelis (I)Lane (GB)
1976 Felice RovelliBM/BMKartLarsson (S)Bott (D)
1977 Felice RovelliBM/BMKartAllen (GB)Larsson (S)
1978 Lake SpeedBirel/ParillaKartZoser (A)Forsman (S)
1979 Peter KoeneDap/DapKartSenna da Silva (BR)Fullerton (GB)
1980 Peter de BruijnSwiss Hutless/ParillaKartSenna da Silva (BR)Fullerton (GB)
1981 Mike WilsonBirel/Komet/DunlopFormula K (135 cc)Forsman (S)Melgrati (I)
1982 Mike WilsonBirel/Komet/DunlopFormula K (135 cc)Forsman (S)Danielsson (S)
1983 Mike WilsonBirel/Komet/DunlopFormula K (135 cc)Forsman (S)Bolineau (F)
1984 Jorn HaaseKalì/Komet/DunlopFormula K (135 cc)Bugatti (I)Forsman (S)
1985 Mike WilsonKalì/Komet/DunlopFormula K (135 cc)Bugatti (I)Haase (I) / (DK)
1986 Augusto RibasBirel/Komet/DunlopFormula K (135 cc)Kroger (USA)Kenedy (USA)
1987 Giampiero SimoniPCR/PCR/BridgestoneFormula K (135 cc)Kristensen (DK)Mediani (I)
AnnoCategoriaPilotaMateriale2º classificato3º classificatoCategoriaPilotaMateriale2º classificato3º classificato
1988Formula K (135 cc) Mike WilsonCRG/Komet/DunlopSimoni (I)Mediani (I)Formula A (100 cc) Emmanuel CollardCRG/Rotax/DunlopDe Simone (I)Coubard (F)
1989Formula K (135 cc) Mike WilsonCRG/Komet/DunlopDe Simone (I)Goossens (B)Formula A Gert MunkholmPCR/Atomik/BridgestoneOrsini (I)Henzemans (NL)
1990Formula K (100 cc) Jan MagnussenCRG/Rotax/BridgestoneFormula A Danilo RossiCRG/Rotax/Dunlop
1991Formula K Jarno TrulliAll Kart/Parilla/DunlopFormula A Alessandro ManettiTony Kart/Rotax/Bridgestone
1992Formula K Danilo RossiCRG/Rotax/DunlopFormula A Nicola GiannibertiTony Kart/Rotax/Vega
1993Formula Super A Nicola GiannibertiHaase/Rotax/DunlopFormula A David TerrienSodi Kart/Rotax/Vega
1994Formula Super A Alessandro ManettiCRG (Epoch "oval") /Rotax/VegaFormula A Marco BarindelliHaase/Rotax/Vega
1995Formula Super A Massimiliano OrsiniSwiss Hutless/Italsistem/BridgestoneFormula A Gastao FraguasTony Kart/Italsistem/Bridgestone
1996Formula Super A Johnny MislijevicTony Kart/Vortex/BridgestoneFormula A Jean Christophe RavierTony Kart/Vortex/Bridgestone
1997Formula Super A Danilo RossiCRG/CRG/DunlopFormula A James CourtneyTony Kart/Vortex/Bridgestone
1998Formula Super A Davide ForèTony Kart/Vortex/BridgestoneFormula A Ruben CarrapatosoTony Kart/Vortex/Bridgestone
1999Formula Super A Danilo RossiCRG/CRG/DunlopFormula A Franck PereraTony Kart/Vortex/Bridgestone
2000Formula Super A Davide ForèTony Kart/Vortex/BridgestoneFormula A Colin BrownTop Kart/Parilla/Bridgestone
AnnoPilotaMaterialeCategoria
2001 Vitantonio Liuzzi[7]CRG/Maxter/BridgestoneFormula Super A
2002 Giedo van der GardeCRG/Maxter/BridgestoneFormula Super A
2003 Wade G. CunninghamCRG/Maxter/BridgestoneFormula A
2004 Davide ForèTony Kart/Vortex/BridgestoneFormula A
2005 Oliver OakesGillard/Parilla/BridgestoneFormula A
2006 Davide ForèTony Kart/Vortex/BridgestoneFormula A
2007 Marco ArdigòTony Kart/Vortex/BridgestoneKF1
2008 Marco ArdigòTony Kart/Vortex/BridgestoneKF1
2009 Arnaud kozlinskiCrg/Maxter/BridgestoneSuper KF
2010 Nyck de VriesZanardi/Parilla/DunlopKF2
2011 Nyck de VriesZanardi/Parilla/BridgestoneKF1
2012 Flavio CamponeschiTony Kart/Vortex/BridgestoneKF1
2013 Tom JoynerZanardi/TM/VegaKF2
2014 Lando NorrisFA Kart/Vortex/DunlopKF
2015 Karol BaszKosmic/Vortex/VegaKF
2016 Pedro HiltbrandCRG/Parilla/Le ContOK
2017 Danny KeirleZanardi/Parilla/BridgestoneOK
2018 Lorenzo TravisanuttoKR/Parilla/BridgestoneOK
2019 Lorenzo TravisanuttoKR/Parilla/BridgestoneOK
  • Il segno * indica i campionati del Mondo non omologati dalla FIA.

Kart a marce modifica

1983 Gianni MazzolaBirel (modello Conte Nero) /Balen/DunlopFormula C
1984 Gabriele TarquiniKalì/Balen/DunlopFormula C
1985 Piermario CantoniKalì/Balen/DunlopFormula C
1986 Fabrizio GiovanardiTony Kart/Pavesi/BridgestoneFormula C
1987 Alessandro PicciniDAP/Pavesi/BridgestoneFormula C
1988 Peter RydellAll Kart/Pavesi/DunlopFormula C
1989 Gianluca GiorgiKalì/Kalì/DunlopFormula C
1990 Alessandro PicciniBirel/Pavesi/BridgestoneFormula C
1991 Alessandro PicciniBirel/Pavesi/DunlopFormula C
1992 Danilo RossiKalì/Pavesi/DunlopFormula C
1993 Alessandro PicciniKalì/Pavesi/DunlopFormula C
1994 Jarno TrulliTony Kart/Pavesi/DunlopFormula C
1995 Gianluca BeggioBiesse/TM/VegaFormula C
1996 Gianluca BeggioBiesse/TM/BridgestoneFormula C
1997 Gianluca BeggioBirel/TM/BridgestoneFormula C
1998 Gianluca BeggioBirel/TM/BridgestoneFormula C
1999 Francesco LaudatoBirel/TM//DunlopFormula C
2000 Gianluca BeggioBirel/TM//BridgestoneFormula C
2003* Robert DirksBirel/TM/VegaSuper ICC
2004* Ennio GandolfiBirel/TM/VegaSuper ICC
2005* Francesco LaudatoBirel/TM/VegaSuper ICC
2006* Davide ForèTony Kart/Vortex/VegaSuper ICC
2007* Jonathan ThononCRG/Maxter/DunlopKZ1
2008* Jonathan ThononCRG/Maxter/DunlopKZ1
2009* Jonathan ThononCRG/Maxter/DunlopKZ1
2010* Bas LammersIntrepid/TM/DunlopKZ1
2011* Jonathan ThononCRG/Maxter/DunlopKZ1
2011* Joey HanssenLenzo Kart/TM/DunlopKZ2
2012* Bas LammersPraga/Parilla/BridgestoneKZ1
2012* Jordon Lennox LambCRG/Maxter/BridgestoneKZ2
2013* Max VerstappenCRG/TM/BrigestoneKZ1
2013* Dorian BoccolacciEnergy/TM/BridgestoneKZ2
2014 Marco ArdigòTony Kart/Vortex/BridgestoneKZ
2014* R.Van Der BurgtDR/TM/LeContKZ2
2015* Jorrit PexCRG/TM/BrigestoneKZ
2015* Thomas LaurentTony Kart/Vortex/LeContKZ2
2016* Paolo De ContoCRG/TM/BrigestoneKZ
2016* Pedro HiltbrandCRG/Maxter/BridgestoneKZ2
2017* Paolo De ContoCRG/TM/BrigestoneKZ
2017* Alex IrlandoSodi/TM/BridgestoneKZ2
2018* Patrik Hájekkosmic/Vortex/LecontKZ
2018* Matteo ViganóTony Kart/Vortex/LeContKZ2
2019 Marijn KremersBirel/TM/MGKZ
2020 Jeremy IglesiasFK/TM/MGKZ
2021 Noah MillellTonykart/Vortex/MGKZ
  • Il segno * indica le coppe del Mondo, non campionati mondiali.

WSK Promotion modifica

WSK è il campionato di riferimento del karting internazionale. La serie, nata nel 2006, si è evoluta costantemente fino al raggiungimento dell'interesse da parte di tutti i principali costruttori mondiali. Fino al 2009 si era chiamata WSK; successivamente si divise in WSK Euro Series, WSK Master Series e WSK Final Cup.

Di seguito tutti i campioni WSK.

AnnoCategoriaTitolo pilotiEurocup
2006Formula A Valtteri Bottas (Gillard/Parilla) Gillard
Super-ICC Jules Bianchi (Maranello/Maxter) Maranello
ICA Miquel Julia Perello (CRG/Maxter) CRG
Junior Will Stevens (Tony Kart/Parilla) Tony Kart
2007KZ2 Jonathan Thonon (CRG/Maxter) CRG Racing Team
KF2 Yannick De Brabander (Maranello/Parilla) Maranello
KF3 Matteo Viganò (Birel/MRC) Birel MGM
2008KF1 Sauro Cesetti (Birel/TM) Birel Motorsport
KZ2 Marco Ardigò (Tony Kart/Vortex) Tony Kart Racing Team
KF2 Flavio Camponeschi (Tony Kart/Vortex) Tony Kart Racing Team
KF3 Nyck de Vries (Zanardi/Parilla) Chiesa Corse
2009Super KF Arnaud Kozlinski (CRG/Maxter) CRG Racing Team
KZ2 Bas Lammers (Intrepid/TM) Intrepid Racing Team
KF2 Ben Cooper (Tony Kart/Vortex) Tony Kart Junior Racing Team
KF3 Nyck de Vries (Zanardi/Parilla) Chiesa Corse

WSK - Euro Series modifica

AnnoCategoriaTitolo pilotiEurocup
2010Super KF Armand Convers (Kosmic/Vortex) Kosmic Racing Department
KZ1 Jonathan Thonon (CRG/Maxter) Intrepid Driver Program
KZ2 Paolo De Conto (Energy/TM) Energy Corse Racing Team
KF2 Ignazio D'Agosto (Tony Kart/Vortex) Tony Kart Racing Team
KF3 Max Verstappen (CRG/Maxter) CRG Racing Team
2011Super KF Nyck de Vries (Zanardi/Parilla) Chiesa Corse
KZ1 Rick Dreezen (Tony Kart/Vortex) Tony Kart Racing Team
KZ2 Joel Johansson (Energy/TM) Energy Corse
KF2 Stefano Cucco (Birel/Parilla) M.G.M. Racing
KF3 Max Verstappen (CRG/Maxter) CRG Racing Team
2012KF2 Charles Leclerc (ART GP/Parilla/Vega) ART GP
KF3 Alex Palou (CRG/BMB/Vega) CRG
KZ1 Jorrit Pex (CRG/TM/Bridgestone) CRG
KZ2 Simas Juodvirsis (Energy/TM/Dunlop) Energy Corse
2013KF2 Dorian Boccolacci (Energy/TM/Vega) Energy Corse
KF3 Lando Norris (FaKart/Vortex/Vega) Ricky Flynn Motorsport
KZ1 Max Verstappen (CRG/TM/Bridgestone) CRG
KZ2 Riccardo Negro (DR/TM/Dunlop) DR Racing

WSK - World Series modifica

AnnoCategoriaTitolo pilotiEurocup
2010Super KF Armand Convers (Kosmic/Vortex) Kosmic Racing Department
KZ2 Jonathan Thonon (CRG/Maxter) CRG Racing Team
KF2 Sébastien Bailly (Kosmic/Vortex) Tony Kart Junior Racing Team
KF3 Max Verstappen (CRG/Maxter) CRG Racing Team

Note modifica

  1. ^ a b c d Riccardo Perrone, pag.113.
  2. ^ (autore ignoto)
  3. ^ a b c d Riccardo Perrone, pag.118.
  4. ^ L'aerodinamica del Kart
  5. ^ Evaluation of aerodynamic drag of go-kart by means of coast down test and CFD analysis
  6. ^ A Study on the effect of fairing designs of Go Kart on itsperformance using CFD analysis
  7. ^ La gara Mondiale in oggetto fu spostata sul circuito di Kerpen, di proprietà della famiglia Schumacher, per poter avere al via l'ex ferrarista e dunque poter dare una maggiore risonanza all'evento, ma questa decisione portò alla defezione di gran parte di team e piloti ufficiali che si erano preparati a lungo per competere su un altro tracciato, con la conseguenza di abbassare notevolmente il livello della gara e propiziando l'exploit di Liuzzi e dello stesso Schumacher.

Bibliografia modifica

  • Riccardo Perrone, SPORT: Storia del karting - Li chiamavano "cancelli", in Automobilismo d'Epoca, anno 10, volume 6, n. 06/2012, Pero (MI), Edisport Editoriale S.p.A., 2012 giugno, pp. pag.112-119.

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 16845 · LCCN (ENsh85071676 · GND (DE4163383-0 · BNF (FRcb11965323s (data) · J9U (ENHE987007541065405171
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