Guy Peellaert

fumettista, illustratore e fotografo belga

Guy Peellaert (Bruxelles, 6 aprile 1934Parigi, 17 novembre 2008) è stato un fumettista, illustratore e fotografo belga.

Famoso anche per l'illustrazione di alcune copertine di album discografici (come Diamond Dogs di David Bowie e It's Only Rock 'n' Roll dei Rolling Stones) e dei manifesti di lancio per film come Taxi Driver, Paris, Texas, e America oggi.

Biografia modifica

Nacque e crebbe a Bruxelles, dove studiò belle arti, e si trasferì in seguito a Parigi dove iniziò a lavorare come illustratore[1]. Qui, influenzato da correnti artistiche emergenti come la pop art e l'arte psichedelica, eseguì diverse opere pubblicitarie per il cinema, la televisione e locali come il Crazy Horse.

Jodelle modifica

Divenne noto nel 1966 con il fumetto erotico Les aventures de Jodelle, realizzato con Pierre Bartier, autore dei testi[2]. Nell'opera, realizzata utilizzando una provocatoria gamma di colori vivaci per creare accostamenti volutamente stridenti[3], si "cita la pop art che cita il fumetto" non solo nelle scelte grafiche ma anche nelle sceneggiature, dove si mescolano ambientazioni e personaggi di tutte le epoche[4]. Jodelle, la protagonista, è un'agente segreta disegnata con l'aspetto di Sylvie Vartan (icona acqua e sapone di quegli anni) e immersa in situazioni piccanti sullo sfondo di un'assurda Roma imperiale che segue le mode degli anni sessanta[3]. La trama fantapolitica è incentrata sullo scontro tra una sadica proconsolessa che cospira per deporre l'imperatore Augusto (vecchio, nevrotico ed effeminato), e un corpo militare di giovani e belle ragazze, di cui anche Jodelle fa parte, che deve sventare le sue trame tra orgiastici baccanali e Cadillac trainate da cavalli[3].

Pravda modifica

Nel 1967 esce sulla rivista Hara-Kiri il primo numero della serie Pravda, la survireuse, illustrata da Peellaert su sceneggiatura di Pascal Thomas, che sarà pubblicato in italiano l'anno dopo con il titolo Pravda la sbandata[5].Il fumetto riflette i conflitti tipici degli anni sessanta e del maggio francese, la contestazione delle istituzioni da parte dei movimenti sessantottini e la nuova presa di coscienza femminile[3].La protagonista, Pravda, è una giovane ragazza indipendente e libera da inibizioni: il suo aspetto è ispirato a Françoise Hardy e viene disegnata sempre seminuda, coperta soltanto da un gilet di cuoio aperto, un cinturone e un paio di stivali[3]. Ma, soprattutto, Pravda è nemica della società dei consumi, che combatte senza pietà mettendosi anche alla testa di un aggressivo gruppo di motocicliste. Cavalcando una moto a forma di pantera, sconfigge e umilia una popolazione di maschi violenti e militaristi, distruggendo i simboli della virilità, del consumismo e del potere,[3]. La violenza che permea l'opera non risparmia nulla e Pravda, incapace di credere nell'amore come forza positiva[5], arriva a uccidere il Principe Bello, personaggio che l'aveva sedotta e allontanata dalla lotta e dalla realtà[3].

Rock Dreams modifica

Nel 1973 collabora con il giornalista britannico Nick Cohn al libro illustrato Rock Dreams in cui celebra lo spirito ribelle del Rock and roll e dei suoi interpreti[1]. Molte delle tavole originali sono state in seguito acquistate dall'attore Jack Nicholson[6].

Dopo il successo del libro, che divenne un bestseller, Peellaert divenne ancora più noto realizzando le copertine di diversi album musicali.

Curiosità modifica

Opere modifica

Fumetti modifica

  • Les Aventures de Jodelle. Il primo numero esce nel 1966.
  • Pravda, la survireuse. Il primo numero esce nel 1967.

Libri illustrati modifica

  • Rock Dreams (1974). Con testi di Nick Cohn.
  • Las Vegas. The Big Room (1986). Con testi di Michael Herr.
  • Rêves du 20 e siècle (1999). Con testi di Nick Cohn.

Copertine discografiche modifica

AnnoArtistaAlbumEtichettaNote
1967Jacques LoussierJeu de massacreDisques VogueColonna sonora dell'omonimo film di Alain Jessua per il quale Peellaert realizza le strisce disegnate.
1968Guy BéartBéart chante l'espaceTemporel/CBS
1974David BowieDiamond DogsRCAPoco dopo l'uscita viene censurato perché raffigura un essere ibrido cane-Bowie che mostra chiaramente i genitali
1974The Rolling StonesIt's Only Rock 'n RollAtlantic RecordsIntervento della censura
1975Les VariationsCafé de ParisBuddah Records
1988Étienne DahoPour nos vies martiennesVirgin
1989Astor PiazzollaTanguedia de AmorMilan RecordsCompilation.
1996LioWandattaWEA
1999Willy DeVilleHorse of a Different ColorEastWest
2000David BowieBowie at the BeebBBC
2008Second SexPetite MortBecause Music

Manifesti cinematografici modifica

AnnoRegistaTitoloNote
1967Alain JessuaGioco di masssacroUn manifesto speciale viene creato per il mercato inglese.
1976Martin ScorseseTaxi Driver
1977Wim WendersL'amico americano
1980Wim WendersLampi sull'acqua - Nick's Movie
1982Wim WendersHammett
1982Wim WendersLo stato delle cose
1982Francis Ford CoppolaUn sogno lungo un giorno
1983Robert BressonL’Argent
1983Francis Ford CoppolaI ragazzi della 56ª strada
1984Wim WendersParis, TexasVengono creati due manifesti differenti
1985Wim WendersTokyo-Ga
1985Stephen FrearsMy Beautiful Laundrette
1987Jim McBrideThe Big Easy
1987Wim WendersIl cielo sopra Berlino
1993Robert AltmanAmerica oggi
2005Wim WendersNon bussare alla mia porta

Note modifica

  1. ^ a b Pepo Pérez, Guy Peellaert. Portadista de David Bowie y The Rolling Stones, Rockdelux n.269, 2009, p. 16
  2. ^ Gubern, Román en Pravda y Jodelle, hijas del pop-art y de la violencia para El Globo nº 5, San Sebastián, 07/1973, pp. 16-19.
  3. ^ a b c d e f g Rossella Laterza e Marisa Vinella, Le donne di carta: personaggi femminili nella storia del fumetto, Edizioni Dedalo, 1980, pp.154-159
  4. ^ Pietro Favari, Le nuvole parlanti: un secolo di fumetti tra arte e mass media, Edizioni Dedalo, 1996, pag.113
  5. ^ a b Sara Zanatta, Samanta Zaghini ed Eleonora Guzzetta, Le donne del fumetto: l'altra metà dei comics italiani, Tunué, 2009, pp.87-88
  6. ^ a b "Guy Peellaert, The Michelangelo of Pop Art"

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN73973631 · ISNI (EN0000 0000 2372 9073 · SBN VEAV015328 · Europeana agent/base/25373 · ULAN (EN500355465 · LCCN (ENn81140751 · GND (DE118592378 · BNF (FRcb12630533f (data) · J9U (ENHE987007439344305171